Sentiero n. 10b da Brinzio a Castello Cabiaglio
Raggiungiamo Brinzio percorrendo la SP 62 e lasciamo l’auto al parcheggio di V.le Indipendenza nei pressi della Chiesa dei SS. Pietro e Paolo.
Attraversiamo la SP e dopo pochi metri imbocchiamo sulla sx la Via Piave, prendiamo quindi a dx la Via Dante Alighieri e poi sempre a dx la Via Don Serafino Faletti. Arrivati all’incrocio con Via Campo dei Fiori la percorriamo verso sx per raggiungere l’inizio dello sterrato.
Perveniamo quindi ad una ripida mulattiera in salita che percorre il
solco della Val Pardomo fino a giungere in “loc. Rossa” dove troviamo, di
fianco al sentiero, due baite ormai in stato di abbandono.
Seguendo il tratturo in discesa (con un dislivello di circa 150 mt)
passiamo dalla “loc. Pelmont” sulle pendici settentrionali del Campo dei Fiori
attraverso suggestivi boschi cedui misti a prevalenza di faggio.
Alla fine giungiamo in un ampio spiazzo che si affaccia sulla SP 45
dove sono posizionate segnaletiche del Parco Campo dei Fiori e della Comunità
Montana Valli del Verbano, qui possiamo ammirare una baita caratterizzata da
ampie arcate denominata “Cà di Asen”.
Proseguiamo sulla sx e seguendo la segnaletica, dopo aver percorso un breve tratto sulla SP 45, imbocchiamo il sentiero sulla sx dove possiamo ammirare una cappelletta dedicata a S. Lucia ed il ponte stradale sotto cui scorre il rio Caprera. Proseguendo sul sentiero si dovrebbe passare su di un ponticello in legno ma la scarsa manutenzione lo ha reso pericolante, per cui ritorniamo sulla SP 45 e proseguiamo sulla stessa fino a raggiungere la sorgente “Funtanin dul Pret”.
Qui troviamo i cartelli segnaletici che ci indicano il sentiero sulla
sx che dobbiamo percorrere fino a raggiungere il cimitero di Castello Cabiaglio
e poi proseguendo arrivare sulla SP 45.
Per tornare a Brinzio facciamo il percorso a ritroso.
Gran parte del sentiero, soprattutto dopo la “loc. Rossa”, presenta tratti fangosi e deturpati dal passaggio dei trattori che hanno creato ampi solchi nel terreno: consigliamo di calzare scarponcini adeguati. A volte è opportuno compiere brevi deviazioni a dx del sentiero entrando leggermente nel bosco per evitare i percorsi più sconnessi ed impantanati.
La
segnaletica nei boschi a volte è carente ma seguendo questa guida non potete perdervi.
Lunghezza
sentiero : circa 10 km
Tempo di
percorrenza sentiero : andata e ritorno 2 ore e 40 minuti circa escluse soste e
deviazioni
Nelle gallerie fotografiche alla fine del post troverete
tutte le immagini dei luoghi visitati.
Aggiornato a maggio 2020
Quando si arriva nei pressi di Via Campo dei Fiori, uscendo dal bosco,
si coglie la piacevole atmosfera
bucolica dell’amplissima e verdissima zona prativa a sud dell’agreste borgo di
Brinzio, ove lo sguardo spazia liberamente permettendoci di cogliere l’estrema
bellezza della conca ove sorge il paese.
Il piccolo e
suggestivo paese di Brinzio, sede del Parco Naturale del Campo dei Fiori, sorge
adagiato nella ridente ed alpestre conca situata tra le falde settentrionali
del Campo dei Fiori ed il Monte Martica. Esso è caratterizzato, oltre che dal
grazioso omonimo laghetto e dai fitti e freschissimi boschi che lo circondano,
dall’antico e tipico centro storico, con le vecchie corti e le viuzze
pavimentate in pietra rossa locale scheggiata a mano.
Arrivando da Via
Campo dei Fiori , appena attraversata
la SP 62, ci troviamo di fronte la Cappella
della Madonna Addolorata detta “Re Gisora” risalente al secolo XVII; al suo
interno possiamo ammirare un affresco di G.B. Ronchelli, mentre sul lato
esterno è stato installato nel 1998 l’affresco “I volti della leggenda” realizzato
da Mario Alioli in onore dei grandi campioni del ciclismo, sport che ha forti
legami con Brinzio.
Passeggiando per
il centro storico si incontrano molti cortili caratteristici e testimonianze
del passato, da visitare anche il Museo della Cultura Rurale Prealpina in Via
Trieste dove si trova anche la sede del Parco Regionale Campo dei Fiori. Da
visitare anche la Chiesa Parrocchiale dedicata ai SS. Pietro e Paolo.
Un’altra
attrattiva è costituita dal laghetto e dai numerosi sentieri che dipartono dal
paese.
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