Laveno ... oltre il Lago


Raggiungiamo Laveno percorrendo la SP 394dir o la SP 69 (a seconda della nostra provenienza) e ci rechiamo in Via della Repubblica dove possiamo lasciare l’auto nel comodo parcheggio gratuito.


Ci incamminiamo sull’acciottolato di Via della Pergola (1) caratteristico pergolato di vitigni e qui avviene un incontro fortuito con Marisa Lenardon che si rivelerà prezioso per il prosieguo del nostro peregrinare.


Con Marisa continuiamo in Via Gramsci dove è situata Casa Terruggia (2) : costruzione rurale dell’800 identificabile come residenza padronale dal suggestivo porticato con colonne in granito e soffitto in legno.

Proprio da questo porticato si perviene in P.za Fontana (3) : è il cuore del nucleo più antico di Laveno che un tempo era chiamato Contrada Villa.


Qui Garibaldi tenne un discorso nel 1862 dal balcone della prospiciente Villa De Angeli Frua, nelle viuzze attorno si possono scoprire scorci suggestivi dal fascino antico. La piazza prende il nome dalla fontana (Il Funtanun) in granito di Baveno che la caratterizza e che risale al 1824.

In questa Piazza si apre uno degli ingressi di Villa De Angeli Frua (4) dove entriamo accompagnati da Marisa che ci presenta Silvia Pozzi : abbiamo la fortuna di avere ben due guide gentilissime e disponibili che ci faranno conoscere questa location in cui in cui lavorano in modo appassionato : una svolta piacevole ed inaspettata nella nostra giornata alla scoperta di Laveno.

Villa De Angeli Frua è l’edificio più imponente di residenza aristocratica presente in Laveno, fu costruita nella seconda metà del  XVIII secolo dalla nobile famiglia piemontese dei Tinelli che già ne possedeva un’altra in Via Don Tinelli che vedremo più avanti nel nostro itinerario. Questa residenza fu utilizzata soprattutto come sede di rappresentanza fino a tutto il XIX secolo. Fu successivamente venduta alla famiglia De Angeli Frua che vi abitò fino alla fine della II guerra mondiale e successivamente fu acquisita dal Comune di Laveno Mombello.

Dopo il restauro nel 1997 il complesso è sede del Municipio e della Biblioteca Comunale.


Entrando dal portone di P.za Fontana ci si ritrova in un ampio spazio da dove frontalmente si accede alla Biblioteca Comunale : un immenso salone con colonne e soffitto a volta decorato da pregevoli stucchi. Dalla Biblioteca sita al piano terra si accede al Parco aperto al pubblico che ospita alberi secolari ed essenze tipiche delle zone lacustri. Nel parco si può osservare anche l’edificio della limonaia dove sono alloggiate le statue del “Presepe sommerso” scolpite in pietra bianca di Vicenza opera dello scultore Tancredi di Brendale.


A dx dell’atrio d’ingresso diparte lo spettacolare scalone d’onore sovrastato da un’apertura sul soffitto a vetro finemente decorata, ai lati sono affisse foto che raccontano la storia delle famose fabbriche di ceramica di Laveno. Giunti sul pianerottolo intermedio lo sguardo si focalizza sul grande mosaico di piastrelle provenienti dalla ex “Ceramica Ponte” progettata dal Portaluppi.


Arrivati al piano superiore ci accoglie un dipinto di Vincenzo Morlotti rappresentante la ex “Ceramica Lago”.


Entriamo quindi nell’ampia Sala Consiliare dove sono esposti gli antichi vessilli comunali ed alcuni piatti prodotti dalle Ceramiche Lavenesi. Dalla sala si accede alla balconata da cui si gode una splendida veduta sul lago e sulle Alpi.



Ammirato il panorama ringraziamo le nostre due ospiti per l’accoglienza ricevuta ed usciamo in P.za Fontana per continuare la nostra escursione in compagnia del bouquet di fiori donatoci da Marisa e Silvia.


Superata P.za Fontana saliamo in Via Don Tinelli dove, nella piccola piazzetta, possiamo ammirare l’Oratorio di San Rocco (5) e l’entrata di Villa Tinelli (6).


Il portale d’accesso ed il muro di cinta nascondono alla vista questa villa costruita nella seconda metà del XVII secolo dai nobili piemontesi Tinelli. Il complesso ha pianta ad U e custodisce un giardino all’italiana con affaccio sul lago; sull’arcata del raffinato portale d’ingresso, con inserti in ferro battuto, è collocato lo stemma della casata. Attualmente è di proprietà privata.

L’Oratorio di San Rocco fu edificato tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo per volere di Giovanni Antonio Tinelli ed era destinato a cappella privata della Villa : ha pianta ottagonale e riporta lo stemma nobiliare dei Tinelli sopra il portone d’entrata.

Proseguiamo verso dx sempre in Via Don Tinelli ed alla fine della strettoia ci appare Casa Milanesi (7) : elegante edificio del 1600 appartenuto un tempo alla famiglia Tinelli.


Fatti pochi passi giungiamo all’impianto della Funivia (8) che conduce al Poggio Sant’Elsa sul Monte Sasso del Ferro : in circa 10 minuti si raggiunge una terrazza panoramica da cui si può godere un incantevole panorama che spazia sui sette laghi della provincia di Varese, le Alpi, le Prealpi e la Pianura Padana. L’impianto a rotazione continua è composto da comode telecabine biposto aperte e chiuse. Il Poggio Sant’Elsa è inoltre un ideale punto di lancio per deltaplani e più in alto per parapendii che vi trovano eccellenti condizioni di volo.


Continuiamo in discesa su Via Don Tinelli e, superato il parcheggio della Funivia, saliamo a sx in Via S. Fermo pervenendo alla Chiesa di Sant’Ambrogio (9) detta anche “Chiesa Nuova”. Essa fu edificata tra il 1933 ed il 1940 su progetto dell’arch. Paolo Mezzanotte e per volontà di Don Alessandro Rossi; la pianta è a croce greca ed ospita al suo interno affreschi di Innocente Salvini realizzati negli anni ‘60. All’esterno le decorazioni (formelle e lunette in terracotta) sono opera di Egidio Casarotti.


Dal sagrato il panorama è davvero notevole e merita una sosta, tra l’altro possiamo scorgere la sottostante Via Don Tinelli dove sorge la Chiesa dell’Immacolata (10) con l’adiacente Oratorio Paolo VI.



La Chiesa dell’Immacolata è inserita nel nucleo settecentesco di Laveno con intorno le antiche ville gentilizie. Edificata tra il 1722 ed il 1733 come ex-voto da Ferdinando Tinelli, rimase oratorio privato fino ai primi anni del ‘800. Fu successivamente ceduta alla Parrocchia ed ebbe funzione di Parrocchiale durante i lavori di ampliamento della “Chiesa Vecchia”. A forma di croce di Malta era dotata di tre altari di cui oggi rimane solo l’altare maggiore con la pala dipinta con un’immagine inusuale di Madonna incinta. E’ stata poi restaurata nel 1980.


Scendiamo dal sagrato percorrendo la scalinata che ci conduce sul marciapiede di Via Don Tinelli, arriviamo all’incrocio con la SP 69 (Via Roma) e scendiamo fino alle strisce pedonali che ci consentono di attraversare in sicurezza ed arriviamo proprio di fronte alla Chiesa dei SS. Filippo e Giacomo detta anche “Chiesa Vecchia” (11) in P.za Marchetti.


L’attuale edificio risale agli anni a cavallo tra il 1600 ed il 1700 (nella parte della navata principale) e sorge sul luogo di un’antica cappella. La navata laterale risale invece al 1800 e fu edificata per aumentarne la capienza, il campanile di stile romanico lombardo è stato rialzato di un piano e dotato di una nuova cuspide tra la fine del ‘800 e l’inizio del ‘900. Ai lati del portale sono posizionate le statue dei Patroni.

Scendiamo ora fino al parcheggio fronte lago ed andiamo a dx in V.le De Angeli camminando sulla bella passeggiata del Lungolago : sul lato dx della strada sorgono belle costruzioni ed in particolare la signorile Villa Bassani (12). La villa in stile Liberty fu realizzata nel 1910 su progetto dell’architetto Giuseppe Sommaruga.


Arriviamo al Porto Labieno ed entriamo nella zona dell’ex “Ceramica Lago” che attualmente ospita nuove costruzioni sia abitative che commerciali ed un giardino pubblico dove passeggiare, sostare ed ammirare il panorama.



Percorriamo il V.le De Angeli a ritroso fino al parcheggio fronte lago dove in P.za Italia sorge l’edificio dell’ex Palazzo Comunale (13) : costruito nel 1878 sul luogo  del pre-esistente arsenale austriaco è stato oggetto di successivi interventi di restauro pur mantenendo l’originale pianta ad L. Si sviluppa su due piani con angoli rivestiti in bugnato liscio e porticato ad arco nella sezione inferiore, la facciata meridionale è abbellita da un timpano a vela con orologio centrale. Attualmente il palazzo ospita attività commerciali ed alcuni uffici comunali.



Proseguiamo sulla passeggiata del Lungolago A. Volta, nello spiazzo alla nostra dx (P.za Caduti del Lavoro) notiamo il Monumento dedicato a San Francesco sovrastante il tratto di lago dove viene posizionato il “Presepe Sommerso” durante le festività natalizie. La statua è stata realizzata dallo scultore Tancredi di Brendale e ricorda il 15° Congresso Nazionale dei Presepisti che si è svolto a Villa De Angeli Frua nel 1984.


Giunti in prossimità del porticciolo, di fronte a noi in V.le Porro Edoardo attraversando sulle strisce pedonali possiamo ammirare Villa Tarlarini (14) : affascinante villa Liberty costruita nel 1908 su disegno dell’architetto milanese Francesco Carminati recentemente restaurata.


Proseguiamo sul V.le Porro Edoardo a dx di Villa Tarlarini e giunti all’incrocio con la SP 394dir andiamo a dx in Via Labiena : è l’asse principale del paese un tempo denominata Contrada maggiore, gli edifici più antichi risalgono al 1700/1800 e presentano eleganti balconi e portali in pietra che si aprono su pittoresche corti interne.

Percorsi 30 mt attraversiamo sulle strisce pedonali ed eccoci all’ingresso di Villa Fumagalli Frascoli (15).



Edificata nel 1935 su progetto di Piero Portaluppi per i coniugi Fumagalli-Frascoli, vista dall’esterno la villa ha linee rigorose e moderniste ma entrando nel parco si scopre una scenografica scalinata e spazi in cui sostare per riposarsi e godere di una amena vista. Attualmente l’edificio è di proprietà Comunale ed è adibito a Centro Culturale e Parco Pubblico.


Finita la visita al sito continuiamo su Via Labiena per 360 mt ed imbocchiamo alla nostra sx Via Ronco S. Maria, al termine delle abitazioni un viale alberato ci conduce alla Chiesa di Santa Maria in Cà Deserta (16) posta a lato del Cimitero Comunale.

La Chiesa sorge su un antico luogo di culto testimoniato fin dal 1081 ed anticamente era la Chiesa Parrocchiale, la costruzione attuale risale al 1756; a lato del portone d’ingresso si notano due lunette raffiguranti la Madonna e San Giovanni. Intorno alla Chiesa si sviluppa l’interessante Via Crucis con bassorilievi in ceramica dello scultore Oreste Quattrini.


Scendendo la scalinata di forma curva prospiciente la Chiesa si giunge al Parco delle Rimembranze dove è situato un monumento ai caduti progettato nel 1923 dall’architetto Piero Portaluppi.


Facciamo il percorso a ritroso per tornare alla SP 394dir (Via Labiena), arrivati all’incrocio con Via IV Novembre attraversiamo sulle strisce pedonali, superiamo il Liceo “Vittorio Sereni” e svoltiamo a sx in Via Trieste.

Arriviamo in P.za Vittorio Veneto che percorriamo verso dx , al termine della Piazza proseguiamo a sx in Via Rosselli per pervenire sulla SP 69 (V.le Garibaldi) che percorriamo verso dx : nell’ampio slargo sorge la Stazione delle F.N.M. e successivamente si raggiunge il Lungolago dove è situato l’Imbarcadero della Navigazione Lago Maggiore da cui è possibile raggiungere le località rivierasche italiane e svizzere del Lago Maggiore .



Proseguiamo sul Lungolago A. Volta da dove si ammirano panorami da cartolina fino a tornare al parcheggio di fronte all’edificio dell’ex Palazzo Comunale; saliamo per pochi metri lungo la Via Roma fino ad incontrare alla nostra dx la segnaletica marrone “Chiesa di Sant’Ambrogio - La Strecia”.


La “Streccia di Ronchè” è uno dei più antichi tracciati di Laveno.

Percorriamo quindi questa storica scalinata acciottolata per raggiungere nuovamente la Chiesa di Sant’Ambrogio, fiancheggiamo la Chiesa e scendiamo in Via S. Fermo; andiamo a dx in Via Don Tinelli, superiamo la Funivia e continuiamo fino a tornare in P.za Fontana poi Via Gramsci, Via della Pergola e Via della Repubblica (Parcheggio).


Prima di salire in auto attraversiamo sulle strisce pedonali ed andiamo a dx sulla SP 69 (Via Roma) sul lato del marciapiede, dopo 150 mt prendiamo a sx su V.le dei Tigli per 140 mt per poi deviare a sx su Via alla Torre che percorriamo per 260 mt fino all’entrata del Parco Forte Castello in posizione elevata sopra il paese.

Il Forte Castello era l’elemento centrale del sistema difensivo austriaco e vi si distinguono vari periodi costruttivi : la cinta esterna è di origine medioevale, il ridotto interno austriaco è del 1850-1858, la torre è del 1889 ed è sede di un ossario commemorativo della battaglia persa dai Cacciatori delle Alpi di Garibaldi il 30-31 maggio 1859 come riportato sulla targa ivi collocata.



Tutt’intorno al Forte Castello c’è un ampio Parco Pubblico da cui si gode un ameno panorama.


Facciamo ora il tragitto a ritroso per tornare al parcheggio di Via della Repubblica.

Lunghezza percorso : circa 7 km

Nella galleria fotografica alla fine del post troverete tutte le foto dei luoghi visitati.

Aggiornato a giugno 2022

Galleria fotografica percorso


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