Cittiglio
Raggiungiamo Cittiglio percorrendo la SS 394, alla rotonda vicino al
Supermercato continuiamo sulla SP 394 ed alla successiva rotonda prendiamo la
Via Marconi che ci conduce alla Stazione ferroviaria TreNord (1).
Lasciamo l’auto nel parcheggio in Via Marconi vicino alla Stazione.
La piazza antistante è intitolata ad Alfredo Binda e sulla rotatoria è stato posizionato nel luglio del 2021 un monumento dedicato al grande campione di ciclismo cittigliese realizzato dallo scultore Pietro Scampini.
Alfredo Binda nacque nel 1902 a Cittiglio e vi morì nel 1986, fu tra i più grandi campioni del ciclismo di ogni epoca : tra le tante vittorie si contano tre titoli mondiali e cinque Giri d’Italia.
Proprio nello stabile della Stazione TreNord è situato il “Museo Binda”
(1) con i suoi cimeli storici, visitabile su appuntamento.
Nel 1986 l’Amministrazione Comunale di Cittiglio diede vita a questo museo catalogando il materiale messo a disposizione dalla famiglia : inizialmente era ospitato nell’edificio della Scuola Elementare, fu successivamente trasferito nel 1995 a Vararo in occasione del Giro d’Italia per poi essere collocato nella sede attuale. In un’unica sala sono ospitati cimeli e documenti che consentono di rivivere vita e imprese di Alfredo Binda.
Usciamo dal P.le A. Binda e fiancheggiamo la recinzione dello scalo
ferroviario in Via Marconi per un centinaio di mt : attraversiamo a sx il
passaggio a livello e poi procediamo verso dx in Via S. Biagio (segnaletica
Anulare Valcuviano 290).
Percorsi circa 260 mt perveniamo in un ampio spiazzo da dove si può
ammirare un bel panorama sugli abitati di Cittiglio e Brenta.
Al termine dello spiazzo scendiamo in Via Crocetta continuando sul percorso dell’Anulare Valcuviano 290.
Fatti pochi passi alla nostra dx troviamo una fontana datata 1905 e
poco oltre un bel lavatoio (2) a due vasche abbellito da una statua e da vasi
di fiori.
Torniamo indietro fino allo spiazzo e questa volta saliamo a dx dove sorge sull’omonimo colle (un tempo fortificato) la Chiesa di S. Biagio (3).
La sua esistenza è documentata
sin dal 1235 e risale al primo periodo romanico, mentre la facciata ed altre
parti del complesso hanno subito rifacimenti ed ampliamenti tra il XV ed il XVII
secolo. Il campanile dal fusto liscio e cella campanaria a bifore con colonnina
e capitello a stampella risale al XI secolo. Dal 1988 grazie all’impegno della
Parrocchia e del Gruppo “Amici di S. Biagio” sono in corso lavori di restauro
per il completo recupero dell’edificio sacro.
Nel 2006 durante i lavori di rifacimento del pavimento vennero alla luce tre precedenti livelli di pavimentazione ed il sito divenne oggetto di studio a seguito del ritrovamento di reperti archeologici. Furono rinvenute una serie di tombe e di elementi pittorici e murari utili all’individuazione delle diverse fasi costruttive a partire dal periodo preromanico e romanico, furono trovate inoltre monete di bronzo, rame e argento databili tra il XII ed il XVI secolo oltre ad altri manufatti antichi. Un finanziamento della Fondazione Comunitaria del Varesotto ed in parte della Regione Lombardia ha permesso la ripresa degli scavi nel 2016 conclusi poi nel 2019, gli scavi hanno interessato il sagrato un tempo utilizzato come cimitero. Nel corso di questo intervento è stata recuperata parte dell’ossario comune dell’area cimiteriale esterna risalente al Medioevo. I reperti sono sottoposti a studi da parte del Centro di Ricerca in Osteoarcheologia e Paleopatologia dell’Università dell’Insubria.
Scendiamo ora sull’acciottolato sottostante la Chiesa (Via XXV
Aprile), lungo il tragitto possiamo osservare il cancello di ingresso a “Villa
Enrichetta” ed alla nostra dx ameni scorci sull’abitato di Cittiglio e sui
monti della Valcuvia.
Giunti in curva perveniamo in loc.tà Molinazzo dove troviamo un vecchio lavatoio (4) e la bacheca informativa dell’Anulare Valcuviano, poco oltre salendo a sx ci si può collegare al percorso della “Ciclopedonale Cittiglio-Laveno” di cui vi abbiamo parlato in un precedente post.
Noi invece proseguiamo diritti su Via XXV Aprile, superiamo i binari della ferrovia fino all’incrocio con la SP 394dir dove attraversiamo sulle strisce pedonali.
Saliamo su Via Roma a fianco del mobilificio e dopo 180 mt alla nostra
dx entriamo nell’ampio piazzale antistante la Chiesa parrocchiale di S. Giulio
(5).
La Chiesa si trova in loc.tà Palanzana così chiamata perché i proprietari erano di Pallanza. In origine sul sito erano presenti due chiese : una dedicata a S. Silvestro e l’altra a Santa Maria in Palanzana. Sul sedime di questo luogo di culto fu edificata nel 1643 l’attuale Chiesa Parrocchiale in stile barocco patrocinata dalla Fam. Luvini. Risale invece al 1703 il pronao d’ingresso sorretto da due coppie di colonne binate, il campanile alto 27 mt si trova a nord/est ed ha otto campane. Le opere d’arte che si ammirano nella Chiesa furono realizzate tra il 1702 ed il 1713. L’originaria Via Crucis oggetto di furto è stata sostituita da quella realizzata in legno intarsiato da Gianfranco Caporali (falegname locale) donata nel 2022 in memoria del figlio Paolo.
Usciamo dal piazzale e continuiamo in Via Roma per circa 70 mt : al
civico 55 sulla facciata di un edificio spicca una targa che ricorda la
presenza di Giuseppe Garibaldi in questo sito durante la battaglia di Laveno.
Poco oltre a sx troviamo i resti di “Casa Corti” (6) in evidente stato di abbandono.
“Casa Corti” fu la prima casa di un ramo della Fam. Della Porta di
Casalzuigno e risale al 1500, dopo diversi passaggi di proprietà arrivò alla
famiglia Corti : attualmente è di proprietà Comunale.
Superata “Casa Corti” entriamo a sx in Via De Amicis, dopo un
centinaio di mt la strada supera il torrente S. Giulio e poco oltre l’incrocio
con Via Manzoni sorge una cappella votiva edificata dalla Fam. Ferdinando
Lozzia nel 1777 e ricostruita nel 1964.
All’incrocio andiamo a dx in Via Volta, percorsi 90 mt all’incrocio
con Vicolo Lozzia, è situato un antico lavatoio (7) a due vasche abbellito da
vasi di fiori con adiacente fontana e fontanella.
Al termine di Via Volta sorge un’edicola ben rifinita con inserita una fontana.
Si perviene ad uno slargo dove andiamo a dx in Via Laveno, fatti pochi
metri sul muro di una proprietà privata possiamo ammirare un dipinto mariano fatto
realizzare dalla Fam. Besutti nel 1932.
Da questo punto la strada diventa acciottolata e passa su un ponte
storico (8) sotto il quale scorre il torrente S. Giulio in questo periodo
piuttosto in secca. Il torrente S. Giulio scende da Vararo ed è un affluente
del Boesio.
Alla fine del ponte una scaletta conduce al sottostante lavatoio (9) decisamente particolare : è composto da 10 postazioni con annesse vasche rettangolari più altre due vasche quadrate, in un angolo è posta una mini ricostruzione della Grotta di Lourdes ed il tutto è abbellito da vasi di fiori.
Dal lato opposto del lavatoio una scaletta permette di scendere fino al greto del torrente S. Giulio.
Risaliamo sulla strada e continuiamo fino al termine di Via Laveno, giriamo quindi a dx in Via Roma che percorriamo per 130 mt per poi svoltare a sx in Via Battisti.
Allo Stop andiamo a dx in Via Vararo (SP 8) e dopo 40 mt entriamo a sx
in Via N. Sauro : sul primo edificio a dx una targa apposta nel 1987 ci ricorda
che questa è stata la casa natale di Alfredo Binda (10).
Dopo aver percorso 200 mt in Via N. Sauro alla nostra sx troviamo un altro antico lavatoio (11) a due vasche con adiacente fontana e fontanella.
A 130 mt dal lavatoio imbocchiamo la strada in salita a sx che in breve si inoltra nel bosco trasformandosi in sentiero (Anulare Valcuviano) : prestiamo attenzione ai segni giallo-verdi e bianco-rossi sugli alberi per non uscire dal percorso.
Lungo il tragitto si apre alla nostra dx una verde spianata da cui si gode un bel panorama sulla loc.tà Cascine ed in lontananza su Brenta e sulla Chiesa Parrocchiale dei SS. Vito e Modesto.
Percorsi 860 mt perveniamo in loc.tà Cascine fiancheggiando un edificio : proseguiamo diritti in Via Cascine.
Dopo 70 mt alla nostra dx al civico 58, superato l’arco, entriamo in
un cortile privato dove è situato un antico affresco devozionale (12) di “Casa
Bozzolo” risalente al ‘400 suddiviso in tre campi : vi sono raffigurati
Sant’Antonio, la Beata Vergine e San Rocco.
Continuiamo su Via Cascine per altri 120 mt ed alla nostra dx troviamo
“Villa Amabile” (13) un edificio ormai abbandonato ed invaso dalla vite
canadese.
Questa residenza ha la parte più antica (circa del 1700) rivolta verso il fiume ed una facciata ricostruita in epoca fascista. A “Villa Amabile” è legata la figura del gerarca fascista Tommaso David, personaggio di spicco dei servizi segreti della RSI e fondatore delle “Volpi Argentate” (servizio di donne fedeli al regime infiltrate tra i nemici). Nel periodo fascista e nei due decenni successivi fu sede di sfarzosi ricevimenti.
Proseguendo per circa 70 mt si giunge al confine con il Comune di
Brenta.
Da “Villa Amabile” saliamo a sx per 50 mt e raggiungiamo il lavatoio
(14) composto da due vasche, è ben tenuto grazie all’impegno degli abitanti del
rione che si occupano anche degli addobbi floreali.
Facciamo ora il percorso a ritroso per tornare all’imbocco dell’Anulare Valcuviano ma questa volta scendiamo dalla strada asfaltata (Via Cascine).
Arrivati all’incrocio proseguiamo verso dx in Via Oberdan, dopo 560 mt
perveniamo ad un incrocio dove sorge la “Cappelletta di S. Rocco” (15).
La Cappelletta fu costruita nel 1630 in occasione della peste che colpì il paese, successivamente venne ristrutturata dalla Fam. Luvini ed attualmente viene mantenuta dall’Associazione “Amici di S. Rocco”.
Scendiamo diritti in Via S. Rocco e dopo 150 mt giungiamo all’incrocio
con la SP 394dir, andiamo verso dx fino al Municipio dove possiamo attraversare
in sicurezza sulle strisce pedonali e poi camminiamo sul marciapiede verso la
rotatoria per imboccare la Via Marconi e tornare al parcheggio vicino alla
Stazione (1).
Nella
galleria fotografica alla fine del post troverete tutte le foto dei luoghi
visitati.
Lunghezza
percorso : circa 6 km
Tempo di
percorrenza : 2 ore circa
Aggiornato a
settembre 2022
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