Varese Biumo Inferiore

 


Ci rechiamo a Varese e raggiungiamo Via Bernardino Luini dove lasciamo l’auto nel parcheggio a pagamento.


Ci incamminiamo verso dx e dopo 170 mt perveniamo ad un crocevia dove spicca la “Chiesa della Madonnina in Prato” (1).


La Chiesa è stata costruita nel XVI secolo nel luogo in cui sorgeva un edificio di culto più antico. Il nome deriva dalla posizione originariamente isolata circondata da prati. L’edificio ha una pianta a croce latina con due cappelle laterali, cupola ed abside semicircolare; il campanile è decorato con obelischi agli angoli e un piccolo volume ottagonale. Magnifica la facciata a capanna in stile manierista ed in pietra di Viggiù. Nella sezione inferiore si trova un pronao con tre volte a crociera al cui centro si apre un grande arco a tutto sesto sorretto da colonne e telamoni in pietra. I due ingressi laterali hanno portali curvilinei, mentre il principale è sormontato da un timpano spezzato con un affresco raffigurante la deposizione di Gesù. La sezione superiore è scandita da lesene ioniche con motivi floreali. Ai lati sono poste le statue dei SS Pietro e Paolo ed al centro una vetrata policroma racchiusa in una raffinata cornice con stemma angelico che termina nel timpano triangolare. Corona la facciata una balaustra con al centro la statua della Madonna ed ai lati due angeli musici con lo sguardo rivolto al Sacro Monte. Gli interni della Chiesa sono quasi interamente affrescati. La cupola ospita l’Assunzione della Vergine mentre nel presbiterio si trovano la Natività della Vergine, i profeti Daniele e Isaia ed alcuni santi. La cappella di San Carlo è stata decorata con affreschi sulla vita del santo, la cappella dedicata ai re Magi conserva invece una Madonna col Bambino del XIV secolo e affreschi sulla Strage degli Innocenti. La navata è illuminata da tre vetrate policrome con la Sacra Famiglia, L’annunciazione e Maria col Bambino.

Attraversiamo in sicurezza sulle strisce pedonali prima V.le Milano e successivamente Via Adamoli, fiancheggiamo sulla dx la Chiesa e saliamo a sx in Via Arconati.

Fatti pochi passi prendiamo a dx la traversa di Via Arconati e facciamo il giro segnato in azzurro nella mappa : in questa zona si trova un quartiere di villini in stile tardo Liberty (2). Questi edifici, anteriori alla Prima Guerra Mondiale, erano probabilmente destinati alla classe media.


Al termine del giro ci troviamo di fronte il cancello d’ingresso del “Parco Calogero Marrone” (3).


Calogero Marrone, dirigente dell’Ufficio Anagrafe del Comune di Varese, durante l’occupazione nazifascista rilasciò centinaia di documenti d’identità falsi per consentire ad ebrei ed oppositori politici di lasciare il paese. Purtroppo fu scoperto e deportato a Dachau dove morì nel 1945.


Pianerottolo inizio scalinata

Percorriamo il vialetto in porfido fino a raggiungere alla nostra dx il pianerottolo di partenza di una scalinata che ci conduce in Via Cairoli : di fronte a noi si erge il mastodontico “Palazzo del Sole” (4) progettato negli anni ’60 dall’arch. Guglielmo Mozzoni. Per realizzare questo Palazzo fu raso al suolo un intero isolato di case, cortili e botteghe.


Proseguiamo brevemente verso sx per attraversare sulle strisce pedonali e dopo 50 mt entriamo a dx in Via Garibaldi, dopo 40 mt alla nostra sx al civico 17 un portone in legno introduce ad un palazzo recuperato in autocostruzione (5).


Si tratta della settecentesca Villa Orrigoni ristrutturata dal 1982 al 1984 dalla Cooperativa Edilizia Biumo Vecchia per consentire alle famiglie di poter continuare a fruire delle loro dimore a scapito della speculazione.

Giunti al termine di Via Garibaldi continuiamo verso dx in P.za Ventisei Maggio dove, dopo 50 mt, ci appare la Vecchia Parrocchiale dedicata ai SS Pietro e Paolo (6).


La costruzione della Vecchia Parrocchiale risale al XVI secolo, nel Seicento furono aggiunte le cappelle laterali e nel 1820 fu ampliato il presbiterio. L’edificio si presenta ad aula unica con quattro cappelle laterali ed abside semicircolare. Il campanile, con decorazioni in finta pietra, ha la cella campanaria coperta da una lamina metallica ottagonale curva. Molto bella la facciata a capanna in pietra bianca ed intonaco rosa. Sotto un ampio pronao colonnato con volte a crociera si trova l’elegante ingresso decorato con volute, motivi a stella e un volto angelico. Al di sopra del porticato corre una balaustra mentre nella sezione superiore della facciata si trova un oculo con vetrata policroma; corona la struttura un frontone triangolare. Molto ricche le decorazioni interne con capitelli corinzi, finto marmo e motivi floreali. All’interno è conservata una pala raffigurante San Tommaso con Gesù mentre nella volta è affrescata la Consegna delle Chiavi. Nel coro e nel presbiterio sono dipinti i SS Pietro e Paolo, San Francesco, Santa Lucia e la Conversione di San Paolo. Parte della pavimentazione del presbiterio è in vetro in modo da mostrare la doppia abside paleocristiana emersa grazie a recenti restauri.

Adiacente alla Vecchia Parrocchiale si trova la Nuova Parrocchiale anch’essa dedicata ai SS Pietro e Paolo.


La costruzione risale al 1960, presenta una pianta rettangolare con tre navate ed un’abside poligonale. La facciata a capanna è preceduta da una breve scalinata. I tre portali d’ingresso hanno una cornice sporgente trapezoidale in pietra che crea un bel contrasto col rosso dei mattoni a vista. Buona parte della sezione superiore risulta aperta grazie a finestre rettangolari racchiuse in cornici di pietra simili alle sottostanti. Gli interni sono luminosi e semplici con intonaco di colore giallo e diverse vetrate nell’abside. La volta della navata, con le strutture architettoniche in vista, è decorata con un antico affresco rappresentante la Consegna delle chiavi a San Pietro. Nell’abside si trovano le statue dei SS Pietro e Paolo.

Vicino alle Chiese ci si può rilassare nell’adiacente “Parco Perelli”.


Torniamo in P.za Ventisei Maggio : di fronte a noi si staglia l’imponente complesso del “Palazzo Orrigoni-Litta Modignani” (7). Inizialmente di proprietà della famiglia Orrigoni che, nel medioevo possedeva gran parte della zona, è attualmente di proprietà ecclesiastica (Oratorio dott. Luigi Molina).



Il Palazzo ha struttura seicentesca, ampliata nel XVIII secolo e poi riformata al principio del successivo dall’arch. Simone Cantoni. L’originaria pianta ad U è rimasta inalterata : il fronte di accesso al cortile è stato rifatto verso l’esterno in stile Impero, mentre a Simone Cantoni si devono i tre lati neoclassici che si affacciano sul cortile. Di notevole impatto il porticato sostenuto da cariatidi in pietra che sostituiscono le colonne. Sul cornicione est dell’edificio è ancora appesa, conficcata nel muro, una palla di cannone che colpì il Palazzo durante la Battaglia di Varese del 26 maggio 1859.

Percorriamo a ritroso P.za Ventisei Maggio ed imbocchiamo per un breve tratto Via Garibaldi, dopo 20 mt entriamo a dx in Via Frasconi.

Al civico 8 è affissa una targa (8) a cura della Fondazione “Dario Fo e Franca Rame”. In questa via trascorse gli anni della giovinezza (dal 1934 al 1950 circa) Franca Rame, a Varese frequentò il Collegio Sant’Ambrogio ed il Liceo Classico Cairoli oltre a recitare nella Compagnia di famiglia.


Alla fine di Via Frasconi scendiamo a sx in Via Giuseppe Della Valle, al civico 3 troviamo un portale ad arco che introduce ad un vialetto dove, al di là di un cancello in  ferro battuto, è situata una Casa di riposo per religiosi (9). Essa è ospitata in un edificio del secondo Quattrocento, con loggiato a pilastri ottagonali e un affresco del XVI secolo raffigurante il Cristo in Croce con la Madonna e San Pietro.


Al termine di Via Giuseppe Della Valle prendiamo a sx Via Nicolini, ancora a sx in Via De Cristoforis per così giungere in Via Dandolo dove attraversando sulle strisce pedonali possiamo passeggiare nei “Giardinetti” (10).


I giardini di Via Dandolo furono i primi di Varese ad essere aperti al pubblico, donati nel 1816 al Comune di Varese dal conte Vincenzo Dandolo : un congiungimento tra il centro e la castellanza di Biumo.

Usciamo quindi dai Giardinetti verso dx e poi ancora a dx per tornare al parcheggio di Via Bernardino Luini.

Nella galleria fotografica alla fine del post troverete tutte le foto dei luoghi visitati.

Aggiornato a luglio 2023

Galleria fotografica percorso


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