Luino “Palazzo Verbania” : Mostra Collettiva “Collage”

 


La visita di cui vi parliamo ha un duplice scopo : ammirare una mostra d’arte e nel contempo scoprire un luogo ricco di storia.

La meta è “Palazzo Verbania” in Via Dante Alighieri n. 5 a Luino dove dal 27 al 29 settembre si è tenuta la Mostra Collettiva “Collage” a cura degli Artisti in Movimento di Varese.

Raggiungiamo Luino percorrendo la SS394 e lasciamo l’auto al parcheggio (A) vicino al Porto Nuovo.


Ci incamminiamo sul bel percorso pedonale del “Parco a Lago” con splendida vista sul Lago Maggiore fino a pervenire, dopo 600 mt, al “Palazzo Verbania” (B).


Risalente ai primi anni del Novecento, l’attuale edifico di Palazzo Verbania nasce con il nome di Kursaal, realizzato per dotare Luino di un luogo destinato a feste, riunioni, conferenze ma anche di caffè e ristorante. La sua costruzione viene affidata all’architetto luinese Giuseppe Petrolo, che realizza una sintesi felice dei maggiori modelli di spicco di quel periodo nei centri europei. Posizionato nel baricentro di Luino, il Kursaal è dunque uno dei primi palazzi liberty del lago, sicuramente il più bello. Per esaltare il panorama di rara bellezza, l’architetto istituì un dialogo con il paesaggio mediante la creazione di terrazze verso il lago. Dopo essere diventato il centro della vita sociale del borgo, il Kursaal si trasforma in albergo : tra il 1925 ed il 1927 lo stesso architetto Petrolo viene incaricato di effettuare un’ampliamento ed una sopraelevazione della struttura per dotarla di camere. Cessata l’attività alberghiera nel 1971, l’edificio diventa successivamente Centro civico di Cultura ospitando mostre, musei e biblioteca fino agli anni 90. Nel 2014 il trasferimento della proprietà dell’immobile dallo Stato al Comune di Luino ha agevolato il restauro dell’intera struttura, i cui lavori sono terminati nella primavera 2019. Al piano terra sono stati mantenuti gli spazi espositivi e la sala conferenze, il primo piano è adibito a caffè letterario ed a sale espositive, il secondo piano accoglie gli archivi di Vittorio Sereni e di Piero Chiara. L’intero complesso è stato riportato agli antichi splendori d’un tempo, ripristinando le sue decorazioni originali ma conservando l’originario padiglione liberty. Il piano terra ospita inoltre l’Ufficio Turistico.



Al piano terra di notevole bellezza è l’Atrio Liberty interamente rivestito di affreschi : il soffitto centrale presenta una corona di fiori di camelia in risalto su un fondo in foglia oro purtroppo andato perduto, le pareti ed il portone d’ingresso sono rivestite da una sequenza di petali e corolle sospesi su esili steli interpretabili come petali e fiori di loto non ancora schiusi che hanno ispirato l’attuale logo del Palazzo.


Dall’atrio si perviene nella “Sala delle Lanterne” : essa prende il nome dall’insolita decorazione affrescata, riscoperta durante i restauri del 2015-2018, rappresentante un intreccio di elementi vegetali tra i cui rami sono appese ghirlande di lanterne.



Usciti dalla sala, di notevole impatto è lo scalone in marmo con elegante balaustra in ferro battuto in stile Liberty che conduce al primo piano : sulla parete di sfondo giganteggia un’immagine di Vittorio Sereni con alcuni suoi versi.


Al piano primo sono ubicate la “Sala Piera Corsini”, il “Corridoio delle camelie” e la “Terrazza” da cui si gode una vista spettacolare sul Lago Maggiore e sul paese di Luino.





La “Sala Piera Corsini” è dedicata alla figura della luinese Piera Corsini : gallerista, promotrice di attività culturali e divulgatrice dei valori dell’arte contemporanea. Il “Corridoio delle camelie” deve il suo nome alle camelie bianche e rosse che si alternano sul soffitto, un tempo impreziosite da un fondo in foglia oro oggi perduto.

La scala che conduce al secondo piano ricalca quella che diparte dal piano terra : sulla parete di sfondo giganteggia un’immagine di Piero Chiara con alcuni suoi scritti.


Lo scrigno di “Palazzo Verbania” regala una suggestiva cornice alla Mostra Collettiva “Collage” che abbiamo visitato.

La Mostra collettiva offre una panoramica eclettica proponendo lavori realizzati con tecniche, materiali e tematiche differenti. Questa esposizione è contemporaneamente collettiva e personale lasciando emergere le specificità di ciascun artista.

E’ sempre bello ritrovare questi artisti, alcuni dei quali conosciamo personalmente, parlare con loro ed ascoltare il racconto del significato delle loro opere : un’esperienza che consigliamo a tutti.









Terminata la visita proseguiamo verso sx sempre sul Lungolago, oltrepassiamo l’Imbarcadero e raggiungiamo il Porto Vecchio; qui sorge lo storico “Caffè Clerici” (C).


Affacciato sulla Madonnina del Porto, all’esterno è connotato da un elegante colonnato di tre pilastri e quattro archi speculari alla parte opposta dell’edificio che coincide con l’ingresso all’Hotel Ancora. Oggi tavolini e sedie riempiono lo spazio una volta occupato dal biliardo, tanto amato da Piero Chiara. Qui lo scrittore luinese, nato dall’altra parte della strada nel 1913, passava intere giornate. Seduto, circondato da amici, colleghi o spesso solo, si godeva il panorama di fronte a lui e nel frattempo pensava. Con l’immaginazione volava lontano a cercare qualche spunto per i suoi racconti, per poi tornare alla realtà, dalla quale in effetti traeva più idee. Tante opere sono nate tra quelle mura : Chiara traeva ispirazione da aneddoti autobiografici oppure da storie vere, raccontate dalla gente e ascoltate al bancone del caffè o con la stecca in mano. Il Caffè Clerici è stato protagonista di numerose scene nei film tratti dai romanzi di Piero Chiara. In occasione del centenario dalla nascita di Chiara è stata realizzata una targa commemorativa in granito, affissa all’esterno del Caffè Clerici : essa recita «In Luino vi è qualche cosa di inesprimibile e di spirituale che non può andare vestito di parole. È qualche cosa di più che la tinta locale, è quel mistero di attrazione che fa innamorare di un luogo senza che ci si possa dar ragione del motivo».

Usciamo dal porticato del Caffè Clerici ed attraversiamo sulle strisce pedonali per salire nell’area pedonale di Via Felice Cavallotti (D).

In antico denominata Contrada dei Mercanti è animato centro del borgo, cara a Piero Chiara che vi trascorse l’infanzia. Ai primi del ‘900 fu intitolata a Felice Cavallotti che a Luino godette di grande popolarità per la polemica con il deputato Menotti e durante il fascismo al quadrunviro Michele Bianchi. Molti portoni si aprono su bei cortili, il colonnato ed il loggiato al civico 49 risalgono al XVII secolo. Merita una passeggiata in ogni stagione : i commercianti delle numerose botteghe che vi si affacciano periodicamente addobbano la via con tanta creatività e con decorazioni a tema.




Nella galleria fotografica alla fine del post troverete un esaustivo reportage fotografico della nostra visita.

Aggiornato a settembre 2024

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