Porto Ceresio : il Lungolago ed il nucleo storico

 


Percorrendo la SS344 ed un tratto della SP61 (Via Mazzini) raggiungiamo Porto Ceresio, superiamo la Stazione Ferroviaria e perveniamo al Molo dove possiamo lasciare l’auto nell’ampio parcheggio gratuito di P.le Ottorino Pozzi.


Da qui diparte il primo tratto del nuovo percorso del Lungolago che dopo 150 mt raggiunge l’edificio dell’Ex Regia Dogana (1).


Questo piccolo stabile in stile Liberty faceva parte della struttura doganale legata alla ferrovia e successivamente venne anche utilizzato come biglietteria per le corse in battello.


Arrivati al termine della passerella andiamo a sx in Via Mazzini (SP61) per poi attraversare sulle strisce pedonali e raggiungere la Stazione Ferroviaria della linea Varese-Porto Ceresio (2).


Nel parcheggio della Stazione, su una parete del fabbricato adibito a rimessa sono posizionate due opere artistiche : un dipinto di Eugenio Ricci ed una scritta di benvenuto a Porto Ceresio realizzata da Barbara, Lorenzo e Andrea.


Nello spiazzo è collocata anche una stele a memoria dei militari della Guardia di Finanza di Porto Ceresio, l’appuntato Domenico Amato ed il finanziere Tullo Centurioni medaglie d’oro al merito civile per il loro operato durante la 2a Guerra Mondiale.


Usciti dall’area della Stazione continuiamo a dx in Via Mazzini (attualmente in questa zona è in fase di realizzazione il nuovo tratto della passeggiata ed è quindi vietato l’accesso al Lungolago), lungo il percorso notiamo “Villa Astorino” sede dell’Accademia di Musica (3).


In attività dal 1977 e stabilitasi da settembre 2001 nell’attuale struttura, l’Accademia Ceresio offre una formazione musicale di alto livello sotto la guida del Maestro Astorino. Vanta dal 2015 collaborazioni con realtà di Conservatorio. Durante l’anno si svolgono inoltre Masterclass con professionisti del settore nonché concerti ed eventi di carattere culturale.

Percorsi 200 mt dalla Stazione, attraversiamo la SP 61 ed andiamo a sx in P.za Luraschi (4).

Qui sorge Il “Palazzo della Cultura” intitolato a Salvatore Ferrara, storico volontario e appassionato custode della storia di Porto Ceresio. L’edificio ospita la Biblioteca Comunale, l’Infopoint ed uno spazio espositivo per mostre artistiche e storiche. Il Palazzo è inoltre sede del primo e più importante punto di accoglienza e di accesso al Sito Unesco del Monte San Giorgio.


Nelle vicinanze sono poste due originali panchine decorate con citazioni letterarie.

Dalla Piazza inizia il “Lungolago Augustow” così denominato dal gemellaggio tra Porto Ceresio e la cittadina polacca che affaccia su un lago. Lo percorriamo per un centinaio di mt fino a raggiungere P.za Sant’Ambrogio da cui si può ammirare la gradinata che, attraversata la SP61, conduce alla “Chiesa di Sant’Ambrogio” (5).


Costruito nel XVI secolo, l’edificio è stato elevato a parrocchia nel 1722 e rivisitato ad inizio Novecento. La chiesa si compone di una grande pianta a tre navate, con cappelle laterali e profondo presbiterio. L’ampia abside semicircolare è il frutto di un recente ampliamento della chiesa. Sul fianco sinistro si eleva il campanile, ultimato nel 1911 e ricchissimo di dettagli decorativi in pietra nella cella campanaria e nella sezione dell’orologio. Magnifica la facciata a salienti, in stile eclettico e delimitata da un’elegante balaustra. L’ordine inferiore, scandito da lesene con capitelli corinzi, è intervallato dai portali e da statue di santi. L’ingresso principale è sormontato da frontone triangolare mentre sopra gli accessi laterali sono collocati bassorilievi in rame. L’alto cornicione termina con una balconata, arricchita con statue di angeli e santi. Ricchissima anche la sezione superiore, con una finta vetrata artistica ed araldiche ecclesiastiche. Coronano la facciata un timpano triangolare con un altorilievo in pietra di Dio Padre benedicente e una croce in ferro sulla sommità. L’apparato decorativo interno è in stile barocco, con elaborati capitelli corinzi ed affreschi in trompe l’oeil. Più recenti sono invece i decori del catino absidale, dove è rappresentato un grande Gesù Cristo.

Al termine della Piazza la pavimentazione in porfido lascia il posto alla suggestiva passerella in legno (lunga circa 165 mt) sospesa sul Lago Ceresio.


Giungiamo quindi all’ampia P.za Bossi (6), il cuore dell’abitato di Porto Ceresio.

Sulla facciata della "Casa Rossa" che ospita il Centro Socio-Ricreativo fa bella mostra di sé un dipinto che rappresenta la storica processione della Madonna sul Lago realizzato da Anita Sauer. Davanti all’edificio la pavimentazione diventa una grande scacchiera, completano l’arredo della Piazza gradoni digradanti verso il Lago, una bella fontana, panchine per sostare tra cui una molto particolare con impresso il primo articolo della Costituzione Italiana.



Nella parte finale della Piazza è collocato il Monumento ai Caduti (7).


Il monumento, dal basamento in granito di Cuasso al Monte e statua rappresentante un fante in bronzo, progettato e realizzato da Alfio Andreoletti nel 1954, ne sostituisce un altro precedentemente collocato nella stessa piazza, che celebrava il sacrificio dei Caduti della Grande Guerra (realizzato negli anni ’20 del Novecento in bronzo da Ezio Ceccarelli e fuso negli anni ’40, per recuperare i metalli necessari a fini militari). Nel 2004 è stato spostato e disposto in posizione decentrata nella stessa piazza, all'inizio della passeggiata.


Dopo la Piazza la passeggiata del Lungolago si distacca dalla Via Roma (SS344) e nel primo tratto sul lato dx oltre a numerose panchine in pietra si alternano blocchi in pietra e blocchi in cemento su cui sono posizionate sette opere d’arte ceramiche realizzate dagli studenti del liceo Frattini di Varese nel 2018 e nel 2019.


Si prosegue quindi sul “Lungolago Alessandro Vanni” dove si incontrano spiaggette e darsene, il Beach Club ed il Parco Giochi di Via Roma.




Nella parte finale della passeggiata particolarmente suggestivo è il tratto dove sono posizionati numerosi dipinti realizzati nell’ambito del concorso “Mur Arte al Lago” promosso dal Comune e giunto quest’anno alla decima edizione. L’iniziativa, avviata nel 2014, contribuisce ad abbellire il paese con la creazione di una galleria d’arte all’aperto. I soggetti rappresentati sono un chiaro richiamo al Lago nella sua accezione più ampia, come luogo della natura e della contemplazione, ma anche come luogo da vivere in armonia con la natura e come luogo d’incontro. Sul muro di recinzione della “Villa della Rose” si possono ammirare opere eseguite da : Artisti in Movimento, Associazione Artistica Legnanese, Crazy Artists, Massinissa Askeur (autore della scultura “Tifina” installata a Ponte Tresa) e tanti altri.







La passeggiata termina all’imbocco con la SS344, per cui facciamo il percorso a ritroso per 850 mt fino a pervenire di nuovo in P.za Bossi (6).


Attraversiamo sulle strisce pedonali e andiamo nello slargo a sx del Bar : un cartello segnaletico ci indica la direzione per raggiungere il “Museo Etnografico Appiani Lopez” (8). Percorriamo quindi Via Del Pozzo per raggiungerlo. La Corte del Pozzo, in cui si trova il Museo, fa parte del nucleo antico del paese.



Il Museo raccoglie oggetti della vita passata di Porto Ceresio ed opere di artisti e scultori locali. La collezione nasce negli anni Settanta grazie all’attività di Luciano Appiani e Mirella Lopez, che iniziano a raccogliere manufatti e tutto quanto potesse documentare il passato locale. In 11 stanze restaurate sono raccolti, a tema, oggetti riguardanti la vita quotidiana e le risorse degli abitanti relativi al periodo 1850-1940 circa. Sono rappresentati: la coltivazione dei boschi e la lavorazione del legno, la produzione del vino, la pesca, l'agricoltura e la stalla; la cucina e la preparazione degli alimenti; la camera da letto e gli oggetti dell'igiene; il mondo femminile con indumenti, ricami e la coltivazione del baco da seta; oggetti della pietà popolare. Una sezione è dedicata agli scultori e agli artisti del paese attivi nel XIX e XX secolo. La stanza principale è adibita a Mostra permanente illustrativa delle opere di pittura e stuccatura realizzate dagli Appiani, all'estero, nel 1600 e 1700. Chiude la corte un giardino con tre porticati con barche, carri agricoli e un carrello delle ex miniere di scisti bituminosi attive nel '800. L’esposizione si articola in ambienti il più possibile simili agli originali, con scale di pietra e soffitti in legno. I reperti risalgono a un periodo tra il 1850 e il 1940 e sono distribuiti in maniera tematica. Attualmente è Federica Appiani, una delle figlie dei fondatori, ad occuparsi della gestione del Museo : l’apertura è il sabato dalle 14:30 alle 17:30 nel periodo da marzo ad ottobre.

Torniamo indietro e questa volta andiamo a dx del Bar salendo in Via Garibaldi per 65 mt, poi a dx in Via dei Ciclamini per pochi mt e successivamente scendiamo a dx in Via Bossi per 100 mt.


Oltre ai murales realizzati sul Lungolago, anche nel centro storico possiamo ammirare opere realizzate gratuitamente dagli artisti che attraverso i soggetti rappresentati sottolineano alcuni aspetti significativi della storia del paese. Citiamo : la “Barca da pesca” in Via Garibaldi e “Le lavandaie” in Via Bossi entrambi realizzati dalle Crazy Artists (Alessandra, Elena, Simona e Valentina).



Tornati sulla strada principale (Via Butti) procediamo verso sx per 50 mt : qui inizia la Via Farioli da cui si può raggiungere in auto o a piedi la pittoresca frazione di Cà del Monte. Da questo abitato partono le escursioni della Linea Cadorna verso il Monte Grumello e le escursioni naturalistiche verso Serpiano nella vicina Svizzera.

Sulla facciata di un edificio, posto sul lato dx della Via Farioli, spicca un dipinto dedicato all’artista Meme Bianchi opera di Anita Sauer. La cantante Meme Bianchi, nata a Porto Ceresio nel 1907 divenne, tra gli anni trenta e cinquanta del secolo scorso, un’icona della musica leggera in Italia e all’estero.


Proseguiamo in Via Butti per un centinaio di mt fino a raggiungere il Municipio (10).


Continuando in Via Butti per 120 mt arriviamo ai piedi della “Chiesa di Sant’Ambrogio” (5).

Volendo si può entrare a sx in Via Mazzini (SP61) dove, al civico 17, si trova il “Piccolo Museo Ricordi di un tempo” (9).

Il Museo frutto della passione di Salvatore Ferrara, mancato da poco, raccoglie materiale d’epoca di vario tipo riguardante la storia locale. Vi si trovano oggetti, cartoline, fotografie, vecchi cimeli, immagini religiose, documenti e tanto altro. Tanti i cimeli della cantante Meme Bianchi. Tra i materiali raccolti e custoditi con cura e passione da Ferrara anche oggetti che rimandano al legame con il lago e al periodo del contrabbando. In quattro sale si racconta la storia locale della Ferrovia, che inizialmente si chiamava “Strade ferrate Italia e rete mediterranea" e dal 1918 "Ferrovie dello Stato”. Una stanza è dedicata alla navigazione con oggetti, cimeli, fotografie che narrano una storia centenaria. Molto interessante anche la cartina d’Italia con indicate tutte le dogane. L’esposizione risale al 2013: dapprima era in Stazione, poi si è spostata in questa palazzina (ex Caserma della Polizia di Stato) concessa dal Comune; verrà poi trasferita in P.za Luraschi nel “Palazzo della Cultura” a lui intitolato. Si può visitare il sabato dalle 15:00 alle 17:00.

Dato che il Museo oggi non è aperto, noi scendiamo la gradinata di P.za Sant’Ambrogio per tornare sul “Lungolago Augustow” e percorrerlo a ritroso per tornare al parcheggio di P.le Ottorino Pozzi.

Il percorso è adatto a tutti ed è di facile percorrenza.

Lunghezza percorso : circa 4,5 km

Tempo di percorrenza : 1 ora e 15 min circa

Nella galleria fotografica alla fine del post troverete tutte le immagini dei luoghi visitati.

Aggiornato a novembre 2024

Galleria fotografica percorso


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