Ecomuseo “Piane e Luoghi Viscontei del Varesotto” : Anello di Casale Litta
L’Ecomuseo “Piane e Luoghi Viscontei delVaresotto” è un sistema diffuso che racconta il territorio attraverso i luoghi.
E’ un’esperienza immersiva che valorizza il patrimonio storico e
architettonico, le tradizioni locali, il paesaggio e gli itinerari naturali. Il
progetto è nato dall’intesa fra dieci comuni : Azzate, Bodio Lomnago, Brunello,
Casale Litta, Crosio della Valle, Daverio, Galliate Lombardo, Jerago con Orago,
Mornago e Sumirago. Il progetto si compone di un percorso ad anello di 40 km
denominato “Anello Centrale” che si estende tra il Parco del Ticino ed il Lago
di Varese consentendo di cogliere le Piane Viscontee nel loro complesso ed altri 9 itinerari locali (uno per ogni
comune tranne Bodio Lomnago). Tutti gli itinerari si possono percorrere a piedi
o in bicicletta attraverso i sentieri e le strade alla scoperta dei
luoghi più rappresentativi, permettendo di immergersi nei dettagli storici e
naturali, a volte evitando di percorrere la via più breve per gustare
un’esperienza più completa.
In questo post vi racconteremo la nostra escursione lungo l’Anello di Casale Litta.
Ci rechiamo a Casale
Litta percorrendo la SP36 fino a Cazzago Brabbia, alla rotonda seguiamo le
indicazioni per Bernate che ci portano sulla SP53. Superiamo quindi Inarzo fino
a raggiungere Bernate fraz. Di Casale Litta dove ci dirigiamo verso la
“Fattoria Pasquè” in Via I Maggio. Qui c’è un ampio parcheggio gratuito dove
possiamo lasciare l’auto.
Usciamo dal parcheggio e ci incamminiamo verso sx dove troviamo la segnaletica del sentiero 622A dell’Anello di Casale Litta che ci indica la direzione “Cascina Giuoco-Casale Litta”.
In questa zona
e poco oltre la casetta isolata si apre una spianata da cui si gode una
spettacolare vista sul Lago di Varese e sulle Alpi dove spicca il massiccio del
Monte Rosa.
La puntuale segnaletica ci guida nel tragitto in mezzo al bosco dove nel sottobosco si può ammirare la candida fioritura delle distese di aglio orsino. Se è piovuto molto alcuni tratti sono decisamente fangosi.
Dopo 1,7 km dal parcheggio della “Fattoria Pasquè” si raggiunge la “Loc.tà Cascina Giuoco” dove sorge il complesso che ospita la “Comunità Cenacolo” (1).
Pochi metri in
discesa ci conducono alla SP44 (Via Varese), la segnaletica ci indica la
direzione per Casale Litta : attraversiamo con cautela e dopo pochi passi prendiamo
il sentiero sulla destra ben segnalato.
Fatti 130 mt nel bosco si perviene ad un piccolo complesso che lasciamo alla nostra sx per proseguire verso dx.
Proseguendo tra boschi e campi raggiungiamo Via Murena dove ci sono alcuni capannoni ed una cabina dell’Enel. Qui si può ammirare una bella vista sull’abitato di Casale Litta.
All’incrocio troviamo la segnaletica che ci indica di proseguire sul sentiero alla nostra sx.
Ci immergiamo di nuovo nel bosco per 730 mt fino a pervenire in Via Verdi dove inizia l’abitato periferico di Casale Litta.
Proseguiamo
sullo sterrato per 180 mt fiancheggiando un’area verde dove si trova un recinto
con alcuni cavalli ed un ameno laghetto.
Saliamo quindi sull’asfalto per 50 mt raggiungendo la SP44 (Via Verdi) dove ritroviamo la segnaletica dell’Anello di Casale Litta.
Andiamo a dx su
Via Verdi per 180 mt : all’incrocio con Via Marcobi è situato il vecchio
lavatoio (2).
Ritrovata la segnaletica proseguiamo a dx in Via Marcobi e dopo un centinaio di mt raggiungiamo l’ampia P.za XXV Aprile.
Dalla Piazza saliamo in Via Castello, fatti pochi metri, in vista della Chiesa, entriamo a dx in Vicolo del Pozzo dove nel cortile è situato appunto un antico pozzo.
Poco oltre
entriamo sempre a dx in Vicolo del Forno : qui si trova un altro antico pozzo
ed il vecchio forno del 1792 recentemente ristrutturato.
Usciti dal Vicolo del Forno ci appare il complesso parrocchiale della “Chiesa di San Biagio” (3).
L’attuale Chiesa è stata costruita tra il 1793 e il 1798. D’ispirazione neoclassica, si tratta di una ricostruzione del preesistente edificio di culto del XIV secolo. La chiesa si presenta con un impianto rettangolare con angoli arrotondati, cappelle laterali e abside semicircolare. La grande aula e il presbiterio sono coperti da una volta a botte. La facciata è intonacata mentre il resto della parrocchiale è in muratura a vista, con pietre e ciottoli. La facciata è scandita da lesene con capitelli dorici e rientranze geometriche. Il portale è rivestito in lamina di ottone sbalzato, sormontato da un elaborato timpano e da un affresco di San Biagio. Nella sezione superiore si ritrovano le lesene mentre al centro un’ampia finestra. Gli interni sono molto eleganti, con decorazioni a finto marmo su tutti i profili delle volte e degli archi. La chiesa conserva un organo di inizio XIX secolo di Maroni Biroldi, una tela del Cinquecento raffigurante la “Madonna con Gesù Bambino e San Biagio” ed affreschi dei pittori Ronzoni, Bareggi e Comolli tra cui rappresentazioni di San Carlo Borromeo e Sant’Ambrogio.
Quasi di fronte
alla chiesa, in posizione isolata, sorge il campanile unico superstite del precedente edificio. Il
basamento e gli angoli sono in laterizio, mentre il resto del corpo è in
mattoni. Lungo la torre si aprono delle piccole feritoie rettangolari.
Adiacente alla
Chiesa è situato l’Oratorio con un terrazzo ospitante una tettoia che
custodisce la vecchia campana del campanile. La campana, costruita nel 1686, fu
deposta dal campanile il 26/09/2000 e sostituita con una identica. Ha un
diametro di 82,5 cm e pesa 295 kg.
Continuiamo in Via Castello per 90 mt : alla nostra sx sorge il complesso dell’ex “Castello Litta” (4).
Non è possibile escludere una precedente funzione difensiva essendo posto su una piccola altura anche se in realtà era un casale denominato Castello nel Cinquecento col passaggio di proprietà ai Visconti Borromeo. Attualmente è adibito a struttura ricettiva.
Di fronte è
situato il grazioso edificio dell’Asilo Infantile “Opera Pia G. e G. Ronzoni”
(5).
Attraversiamo sulle strisce pedonali e proseguiamo sul marciapiede della SP44 (Via Roma) fino a raggiungere il moderno edificio del “Municipio” (6).
Attraversiamo sulle strisce pedonali e dopo 80 mt, a fianco della cabina dell’Enel, entriamo sullo sterrato alla nostra sx.
Dopo 250 mt, all’incrocio con Via San Pancrazio, alla nostra dx troviamo la segnaletica dell’Anello che ci indica la direzione per “Loc.tà Tordera Inferiore-Chiesetta di Sant’Ambrogio-Bernate”.
Entriamo quindi nel sentierino che ci conduce nel bosco e dopo 1 km giungiamo sull’asfalto di Via Tordera Inferiore. Qui si può godere di una spettacolare vista sul lago di Comabbio e sulle Alpi.
Siamo ora in Loc.tà Tordera Inferiore, giunti al al cancello di “Villa Zaccheo” ritroviamo la segnaletica dell’Anello di Casale Litta (sentiero 622) : scendiamo quindi a sx sul sentiero erboso.
Percorsi 60 mt perveniamo alla “Chiesetta di Sant’Ambrogio” (7). La Chiesetta, forse del 1300, è di proprietà privata e si trova all’interno di Villa Zaccheo.
Seguiamo le indicazioni per “Loc.tà Tordera Superiore-Bernate” per 150 mt : qui manca la segnaletica, ignoriamo il sentiero in discesa e saliamo invece a dx sullo stretto sentierino erboso che fiancheggia il muro in sassi.
Dopo altri 150 mt raggiungiamo un’ampia radura da cui si scorge l’abitato della Loc.tà Tordera Superiore, alla nostra dx diparte lo sterrato la Via Tordera Superiore che tralasciamo.
Anche qui manca la segnaletica, alla nostra sx c’è un pergolato con un tavolino ed un cancello carraio : dobbiamo salire sul sentierino erboso a dx del cancello.
Proseguiamo su questo sentiero per 170 mt e raggiungiamo la Loc.tà Tordera Superiore : qui troviamo di nuovo la segnaletica dell’Anello (sentiero 622) che ci indica la direzione per “Bernate”.
Ci inoltriamo nel bosco per 400 mt, anche qui manca la segnaletica : al bivio andiamo diritti ignorando il sentiero a dx e quello a sx.
Finalmente ritroviamo la segnaletica che ci indica la direzione per “Bernate” e proseguiamo quindi in tranquillità : da segnalare alcuni tratti fangosi attorniati da distese di aglio orsino.
Arriviamo infine a Bernate sull’asfalto di Via Libertà.
Continuiamo in discesa verso sx per 130 mt : alla nostra dx è situato l’edificio in stato di abbandono dell’ex “Asilo Infantile” (9).
A dx si erge la “Chiesa della Conversione di San Paolo” (8).
La Chiesa risale al XIV secolo. Molto piccola, aveva probabilmente un orientamento opposto all’attuale. L’edificio fu modificato tra Settecento e Ottocento, cui seguì un ulteriore ampliamento in seguito ad un incendio nel 1898. L'edificio si presenta oggi con un'aula unica a cui è stata aggiunta una navata laterale. Poco prima dell’abside semicircolare si trovano due brevi bracci, che avvicinano la struttura a un impianto a croce greca. La facciata è a capanna con un prolungamento in corrispondenza del corpo della navata laterale. Sopra l’ingresso principale si trova una vetrata lunettata, mentre l’altro accesso è architravato. La chiesa conserva tracce di un affresco del XVI secolo, mentre le altre decorazioni sono più recenti. Sono inoltre presenti statue raffiguranti Sant’Antonio, Santa Agnese, San Luigi Gonzaga e il Sacro Cuore di Cristo. Ricordiamo infine l’altare in marmo dell’Addolorata, opera di un artista di Viggiù.
Percorrendo Via
Vanoni, P.za Repubblica e Via Libertà possiamo ammirare caratteristici scorci
dell’abitato di Bernate.
Tornati alla Chiesa troviamo la segnaletica per tornare alla “Fattoria Pasquè” : ci incamminiamo quindi in Via I Maggio che percorriamo per 230 mt.
Prima di salire in auto merita una visita la “Fattoria Pasquè”.
La “Fattoria Pasquè”, aperta al pubblico tutti i giorni e liberamente visitabile, è nata a metà degli anni ’70 ed opera in tre ambiti distinti ma ben integrati tra loro : la produzione zootecnica, l’agriturismo e la didattica. E’ uno degli agriturismi più conosciuti e frequentati del Varesotto, particolarmente amato dalle famiglie con bambini. Vi è la possibilità di girovagare osservando svariati animali in apposite zone recintate, ci sono aree gioco e tanto spazio verde a disposizione per giocare o rilassarsi. Sono presenti inoltre il ristorante, camere per il pernottamento, bar, negozio e servizi igienici.
Terminata la
visita ci dirigiamo verso il parcheggio per fare rientro a casa.
Il tragitto è per
la gran parte ben segnalato e di facile percorrenza; prestate attenzione nei
punti in cui manca la segnaletica come evidenziato nella soprastante
descrizione che vi tornerà utile in caso di dubbio sulla direzione da seguire. Sono
presenti alcuni guadi peraltro facilmente superabili camminando sui sassi. Gli
sterrati nella frazione di Bernate, in caso di copiose precipitazioni, sono
molto fangosi : consigliamo di percorrerli con calzature adeguate.
Nella galleria fotografica alla
fine del post troverete tutte le foto del percorso.
Lunghezza percorso : circa 9 km
Tempo di percorrenza : 2 ore e 30
minuti circa escluso soste
Aggiornato ad aprile 2025
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