Castronno e la Ciclopedonale
Percorrendo la
A8 prendiamo l’uscita per Castronno, proseguiamo sulla Via Sant’Alessandro e
quindi andiamo a dx sulla SS341 fino a raggiungere il parcheggio del
Supermercato Tigros.
Lasciata l’auto ci incamminiamo verso dx fino a pervenire al sottopassaggio della A8.
Usciti dal
sottopasso alla nostra dx troviamo la sbarra della Ciclopedonale, noi invece
proseguiamo diritti sul sentiero sterrato che si inoltra nel bosco.
Lungo il tragitto si giunge ad una zona paludosa dove sono presenti alcuni stagni utilizzati per il ripopolamento di rane, tritoni e salamandre : qui il sentiero, in caso di forti piogge, è piuttosto fangoso.
Usciti dal bosco si perviene in una vasta area pianeggiante a prevalenza agricola, si prosegue arrivando al muraglione di sostegno di un’altura sulla sx.
Fiancheggiamo il muraglione per un centinaio di mt per poi imboccare lo sterrato erboso alla nostra dx, fatti pochi passi si arriva in una zona boschiva dove un ponticello scavalca un rio.
Continuando si giunge in una proprietà privata dove sono posizionati Biancaneve ed i sette nani, il sentiero delimitato da staccionate ci conduce in Via Pavese in fraz. Sant’Alessandro.
All’incrocio proseguiamo verso dx sul marciapiede di Via Confalonieri, percorsi 100 mt perveniamo all’edificio della ex “Scuola Comunale” : il complesso è stato convertito nella sede di “Materia” (2).
“Materia” è la nuova sede di VareseNews inaugurata il 1 febbraio di quest’anno. La realizzazione di questo progetto, nato da “un sogno divenuto realtà”, è stata possibile con il sostegno di tante collaborazioni e soprattutto grazie alla generosità di chi ha donato fondi tramite diversi crowdfunding. Questo spazio non è solo la sede di un giornale ma uno spazio libero e aperto alla comunità. Oltre all’attività giornalistica sono ospitate attività culturali, iniziative, momenti formativi e di incontro. A “Materia” potete passare del tempo leggendo giornali, sfogliare i libri della biblioteca, bere un caffè ed intrattenervi con chi vi lavora.
Siamo entrati per dare un’occhiata alla struttura e siamo stati accolti con calore, simpatia e tanta cordialità. Abbiamo conosciuto il direttore Marco Giovannelli, chiacchierato con l’entusiasta Ilaria Notari ed abbiamo rivisto il nostro ex compaesano Andrea Camurani sempre attento alle attività del territorio. Grazie ancora per la vostra disponibilità!
Terminata la
visita a “Materia” andiamo diritti sul lastricato entrando in P.za Cav. De
Molli : qui sorge la “Chiesa di Sant’Alessandro” (3).
L’esistenza della Chiesa è attestata, da Goffredo da Bussero, sul finire del XIII secolo. Rivisitato e modificato nel corso dei secoli, l’edificio si presenta oggi con una piccola pianta, con aula unica a quattro campate e abside semicircolare. Nella piazza antistante si trova il campanile, tozza ricostruzione degli anni 2000 di una preesistente torre di inizio Novecento. Semplici gli esterni, delimitati da lesene angolari e dalla copertura a due falde con archetti pensili. Il portale architravato è protetto da un breve protiro e sormontato da un oculo circolare con vetrata artistica. La navata è coperta da volta a botte e decorata con motivi ornamentali e stucchi. La chiesa conserva una pala d’altare del tardo Seicento raffigurante Sant’Alessandro che prega la Madonna col Bambino. Sul campanile è apposta una targa datata MMVIII a ricordo della donazione della ditta “De Molli Giancarlo Industrie SpA” in memoria del Cavalier Giancarlo De Molli, ex sindaco di Castronno.
Nella Piazza è
posto anche un bel pergolato sorretto da colonne con panchine su cui sostare.
Usciamo dalla
Piazza ed andiamo a sx in Via Mazzini, dopo 200 mt alla fine dell’abitato
troviamo la sbarra e la segnaletica della “Pista Ciclopedonale”.
Il percorso si snoda tra aree pianeggianti e boschive; dopo 430 mt, alla nostra sx si trova un’altra entrata della Ciclopedonale : il sottopassaggio sito nella zona del Cimitero (1). Consigliamo di imboccare il sottopasso per ammirare il bel murale realizzato dal “Gruppo Pittori Castronnesi” nel 2014.
Ritorniamo ora sulla Ciclopedonale dove, in curva, è posizionata una scultura dell’artista Vincenzo Pizzolato.
Il tragitto si inoltra nel bosco in loc.tà Monte Roncaccio fino a pervenire nel “Bòsc di Sàss” dove si trova il “Masso inciso” (4).
Sul Masso, segnalato nell’ottobre 2005, sono presenti alcune incisioni riconducibili alla cosiddetta “arte rupestre non figurativa”. Si tratta in particolare di alcune coppelle, incise in gruppo o isolate, e di una forma geometrica lineare associabile alle “figure a phi” o ai motivi cruciformi.
Usciti dal
bosco la Ciclopedonale fiancheggia l’Autostrada A8 fino a raggiungere il
sottopassaggio che conduce al parcheggio del Supermercato Tigros da cui eravamo
partiti.
Completato l’anello nel verde che ci ha condotti nella fraz. Sant’Alessandro per poi percorrere la Ciclopedonale è tempo di raggiungere il centro storico di Castronno.
Usciamo quindi dal parcheggio ed andiamo a dx sul marciapiede di Via Piave, continuiamo oltre la rotatoria fino a pervenire sulla SS341 (Via Roma) dove possiamo attraversare in sicurezza sulle strisce pedonali.
Andiamo ora a
dx sul marciapiede di Via Roma per 125 mt : qui entriamo a dx in Via Cavour
passando sotto al ponte della Ferrovia.
Percorsi 300 mt
andiamo a sx in Via Marconi per 60 mt : alla nostra dx diparte una scalinata
che ci conduce in un vicolo da cui arriviamo in Via SS Nazaro e Celso.
Saliamo verso sx fino a raggiungere la P.za del Comune : alla nostra sx sorge il “Municipio” (5).
Nell’ampia piazzola quadrata a dx è situato il “Monumento ai Caduti” (6).
Il Monumento, collocato in data 12 settembre 1922, è opera di Enrico Rusconi il cui nome compare sul basamento; la lastra con i nomi dei Caduti della seconda guerra mondiale fu aggiunta negli anni '50 unitamente ai nomi dei dispersi della Grande guerra.
Il monumento
poggia su un alto basamento in pietra modanata ed è dedicato ai Caduti di
Castronno nella prima e seconda guerra mondiale. I materiali utilizzati sono
pietra e marmo. Sulla parte frontale del basamento una lastra in marmo bianco
riporta l’elenco dei Caduti. Il gruppo scultoreo è composto da una figura
femminile (allegoria della Patria) che tiene nella mano destra una fiaccola
(simbolo della vittoria) e la tende al cielo mentre nella mano sinistra stringe
una catena spezzata (simbolo della libertà riconquistata). La presenza di un
leone è invece simbolo di forza.
Più sotto
troviamo il Parco pubblico nato dalla recente riqualificazione del preesistente
anfiteatro.
Di fronte alla Piazza in Via Matteotti si erge la “Chiesa dei SS Nazaro e Celso” (7).
La Chiesa è stata costruita tra il 1909 e il 1911 attorno al precedente luogo di culto, in seguito demolito. Si presenta con pianta a croce latina ad aula unica, con ampia navata, profondo coro, breve transetto e abside semicircolare. La chiesa è priva della torre campanaria. La facciata è stata realizzata negli anni Venti, in stile eclettico con richiami al romanico e al gusto rinascimentale. È scandita in due ordini dal cornicione e dalle lesene scanalate che sostengono il timpano sommitale. Al centro di un grande sfondato liscio si trova il portale principale con frontone triangolare. Ai fianchi si collocano gli ingressi laterali sormontati da ampie vetrate a monofora con colonnine. Nella sezione superiore, tra archetti ciechi, è collocato un oculo circolare. Coronano la facciata due pennacchi laterali e due statue di angeli che suonano la tromba. Ampia la navata interna, coperta da volta a botte cassettonata e ricca di affreschi. Da notare la Crocifissione, il Sacrificio di Isacco, la Cacciata dal Paradiso Terrestre nell’arco trionfale e Cristo predicatore nel catino absidale. Ricordiamo anche la pala d’altare coi Santi Nazaro e Celso con San Clemente.
Andiamo ora a
sx in Via Matteotti per immergerci nel centro storico del paese :
caratteristici cortili si aprono in Vicolo dei Cantoni e in Vicolo dei Nobili.
Al termine di Via Matteotti, alla nostra dx, si trova la “Chiesa di San Rocco” (8).
La Chiesa, citata nelle visite pastorali di San Carlo Borromeo e del Cardinale Federico Borromeo, risale probabilmente all’inizio del XVI secolo. L’edificio è stato successivamente rivisitato tra Settecento e Ottocento con l’aggiunta della cappella laterale. La struttura attuale ha pianta rettangolare con aula unica e abside semicircolare. Dal fianco sinistro si eleva l’alto e robusto campanile, costruito tra il 1747 e il 1768. Semplice ma graziosa la facciata, con profilo a capanna e una sezione di arco in laterizi a vista. Uniche decorazioni della superficie sono il portale ribassato, la finestrella mistilinea e una croce sulla sommità. L’aula è coperta da soffitto ligneo a vista mentre il catino absidale conserva un ciclo di affreschi del 1527. Sono raffigurati Dio Pantocratore in mandorla, i simboli degli Evangelisti, una Madonna in trono col Bambino tra San Rocco e San Sebastiano, una Crocifissione ed altre figure di santi.
Attraversiamo
Via Monte Rosa e procediamo diritti su Via Sacro Monte : dopo 100 mt alla
nostra dx si trova “Villa Puricelli” (9).
La Villa è stata edificata tra il 1856 e il 1880 dagli imprenditori Puricelli. La famiglia ha origini castronnesi e vanta tra i suoi discendenti l’Ingegner Piero Puricelli, Senatore del Regno e progettista della Milano-Laghi, la prima autostrada del mondo inaugurata nel settembre 1924 alla presenza di Re Vittorio Emanuele III. La dimora è un bellissimo esempio di stile Liberty con pianta rettangolare e annesse stalle. Classica nelle facciate settentrionali e orientali, la casa presenta un ricercato gusto eclettico nell’affaccio meridionale. Sono presenti una massiccia torretta con loggia, volumi prospicenti con balconata e bellissime vetrate ad arco, con colonnine binate e ferro battuto. Villa Puricelli, un tempo splendida, si conserva oggi con gravi problemi strutturali.
Facciamo ora il percorso a ritroso fino alla “Chiesa dei SS Nazaro e Celso” e continuiamo in discesa in Via Matteotti per 180 mt.
Arrivati in Via
S. Carlo andiamo a dx ed attraversiamo sulle strisce pedonali per poi procedere
a sx in Via Cavour.
Dopo 50 mt,
alla nostra dx, troviamo il vecchio “Lavatoio” (10).
Il lavatoio risale al 1934 su lascito della maestra Linda Rovera, il progetto è del capomastro Tullio Vasconi e la costruzione opera dell’Impresa F.lli Gabri.
Torniamo
all’incrocio e saliamo in Via Castellazzo, poi Via Panoramica : dopo 330 mt
entriamo a dx in Via Pio XII che ci conduce nel cortile del “Castellazzo” (11).
Posto su di una piccola altura il complesso è probabilmente superstite di una fortificazione viscontea per il controllo e la difesa del territorio. Smesse le funzioni militari l’edificio è diventato abitazione e cascinale. Il complesso conserva l’alta torre passante con arco ogivale, muratura a vista con archi in laterizi, loggiato superiore e bifore con colonnine oggi parzialmente murate. Gli interni si strutturano invece con una corte a loggiato ed archi, tipica costruzione rurale lombarda.
Andiamo sul
marciapiede di Via Roma verso sx per 120 mt, attraversiamo in sicurezza sulle
strisce pedonali per poi proseguire verso dx sul marciapiede di Via Piave per
tornare al parcheggio del Supermercato Tigros dove abbiamo lasciato l’auto.
Il percorso è
di facile percorrenza e non presenta particolari difficoltà; consigliamo, in
caso di precipitazioni copiose, l’utilizzo di calzature adeguate nel sentiero
nel bosco per la presenza di tratti fangosi.
Nella galleria fotografica alla
fine del post troverete tutte le foto del percorso.
Lunghezza percorso : circa 7,5 km
Tempo di percorrenza : 2 ore circa
escluso soste
Aggiornato a maggio 2025
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