Da Taino ad Angera : Sentiero “Lungo un filo di seta”
Oggi andremo a percorrere un sentiero che collega Taino a Barzola
(fraz. di Angera) attraverso “un filo di seta”. Il legame tra i due centri era
infatti costituito, specialmente tra fine ‘800 ed inizio ‘900, dal commercio
dei bozzoli del baco da seta provenienti da Barzola e Capronno e diretti alla
sede di Taino del setificio milanese “Augusto Gibert & Co”.
Raggiungiamo Taino percorrendo la SP 48 e ci rechiamo nei pressi del
Cimitero di fronte al quale, in P.le Elvira Berrini Pajetta, c’è un ampio
parcheggio gratuito in cui possiamo lasciare l’auto. Sulla collina prospiciente
ci accoglie la scritta “Taino”.
Ci incamminiamo a dx sulla SP 48, all’incrocio con Via Pasubio è collocata una originale fontana.
Il bacino di questa fontana è costituito da un sarcofago romano del II secolo d.c. posizionato in questo luogo alla fine del 1700. A questa fontana venivano abbeverati i cavalli e i buoi che trainavano i carri carichi d’uva che i contadini di tutta la zona portavano alla distilleria Rossi di Angera. La fontana-sarcofago romano è stata valorizzata nel 2016 con l’apporto di un mosaico parietale creato dall’artista tainese Gabriela Pagliari che si è ispirata al tradizionale mosaico romano/bizantino delle due colombine appoggiate su una vaschetta. Sulla parete è stata riportata la stessa frase lì scritta originariamente incluso l’errore ortografico. La riqualificazione è stata promossa dal Museo di Storia Locale e realizzata grazie al contributo di diverse associazioni e di numerosi cittadini.
Saliamo ora a dx su Via Pasubio che ci conduce nella frazione di
Cheglio : alla nostra dx è situato il cancello d’accesso al parco di “Palazzo
Serbelloni” e percorrendo la strada si ha un’ottima visuale sul Palazzo ed il
suo parco.
Percorsi 350 mt troviamo un parcheggio al cui lato dx troviamo l’antico lavatoio ed una piccola casetta dei libri.
Il luogo in cui sorge il lavatoio era di proprietà del marchese Gaspare Corti che il 17 luglio 1936 cedette gratuitamente ed in perpetuo al Comune di Taino l’appezzamento di terreno di mq 300 e il diritto d’uso dell’acqua proveniente da una sorgente di sua proprietà. Grazie all’interessamento del commissario prefettizio Francesco Berrini fu finalmente possibile costruire il lavatoio secondo il progetto dell’Ing. Carlo Berrini nel luogo individuato fin dal 1909.
Il lavatoio, unico ancora presente a Taino, è un simbolo della storia
passata : una concreta testimonianza della vita quotidiana della gente e del
lavoro faticoso di generazioni di donne.
Proseguiamo su Via Pasubio fiancheggiando edifici caratteristici e ben
curati, dopo 230 mt saliamo a dx sul bell’acciottolato di Via S. Damiano : dopo
pochi passi scorgiamo l’Oratorio di San Giovanni Battista.
Questa piccola chiesa fu costruita nel XVII secolo secondo i dettami di S. Carlo Borromeo; è di piccole dimensioni a forma quadrangolare posta in luogo elevato con due piccoli locali adiacenti sul lato destro. Nel 1997 è stato posto nella chiesetta l’antico altare proveniente dall’ Oratorio di San Damiano egregiamente restaurato. Una moderna vetrata è stata posizionata sopra il portale di ingresso e nel 1998 il piccolo campanile è stato dotato di tre nuove campane. Sempre nel 1998 è stato restaurato anche l’antico fonte battesimale proveniente anch’esso da San Damiano e utilizzato come acquasantiera, databile tra il XIII e il XIV secolo. Nel 2011 fu eseguito un intervento di restauro conservativo sulla facciata con decori simulanti un doppio ordine di slanciate lesene interrotte da plinti classicheggianti.
Continuiamo su Via S. Damiano per altri 250 mt : ora il percorso si fa sterrato, lungo il tragitto si aprono incantevoli scorci sul Lago Maggiore con vista sul Monte Rosa e sulla Rocca di Angera.
Tutto il percorso, che si snoda nel bosco, è ben segnalato dai cartelli del Sentiero “Lungo un filo di seta” n. 617. Proseguiamo seguendo le indicazioni per “Capronno-Barzola”.
Al termine del sentiero sbuchiamo su Via Sant’Ambrogio nei pressi del Cimitero di Capronno (fraz. di Angera).
Continuiamo verso sx per circa 450 mt e saliamo a sx in Via Sopra Chiesa dove sorge la Chiesa di Sant’Ambrogio e Santa Maria Maddalena.
L’attuale edificio ingloba una chiesa più antica intitolata a S. Maria; la torre campanaria era incorporata nella facciata del primitivo edificio, presenta foggia romanica (XI secolo) ed è stata realizzata con materiali lapidari di recupero. La Chiesa venne edificata nel 1865 e nuovamente affrescata nel Novecento da Paolo Rivetta e da Enrico ed Edoardo Volonterio.
Ritorniamo ora in Via Sant’Ambrogio verso sx e dopo 50 mt perveniamo
in P.za Matteotti.
Proseguiamo in Via Virgilio alla nostra sx e dopo circa 200 mt, a lato di un’ampia zona agricola, troviamo la Cappella di San Rocco.
La Cappella si trova nell’area dell’antico cimitero di Capronno del 1786, sostituito da quello attuale realizzato nel 1858. All’interno è collocato un dipinto moderno raffigurante la Crocifissione con la Madonna e San Rocco.
Continuiamo su Via Virgilio lasciando alle nostre spalle l’abitato di
Capronno e dopo circa 500 mt perveniamo a Barzola (fraz. di Angera).
Dopo un centinaio di metri ritroviamo la segnaletica del Sentiero n. 617 direzione “Barzola” : andiamo a dx sullo sterrato di Via Toscana.
Poco oltre, di fronte al piccolo cimitero, sorge la Chiesa dedicata ai SS. Cosma e Damiano.
Il campanile è di foggia romanica risalente al XI secolo : la muratura è caratterizzata da un vivace cromatismo derivante dall’impiego di ciottoli di fiume, serizzo, granito, laterizi e materiali di recupero. Le superfici sono ingentilite da riquadri e lesene e archetti pensili, le aperture si dilatano verso l’alto fino a giungere alla bifora terminale. La Chiesa è stata completamente riedificata nel ‘700 sulle tracce della originaria costruzione medievale e ampliata negli quaranta del Novecento. All’interno nella volta dell’abside sono affrescati i simboli dei quattro Evangelisti, mentre sulla parete dietro l’altare è collocata una tela della Madonna di Fatima opera di Paolo Rivetta.
Proseguiamo fino al termine di Via Toscana ed arrivati all’incrocio
con Via San Isidoro troviamo un’edicola dedicata alla Madonna.
Saliamo a dx su Via San Isidoro per 140 mt, poco oltre la P.za Emigrati Barzolesi, entriamo a dx in Via ai Prati, percorsi 80 mt giungiamo all’ingresso della “Cascina storica” legata alla pratica della bachicoltura : ora sede della Compagnia Roggero, attiva nella produzione artigianale di burattini, marionette e pupazzi ed eccellenza nazionale nel teatro di figura.
Nel 1990, durante i lavori di ristrutturazione di uno dei locali della cascina, furono rinvenuti sotto uno strato di intonaco, numerosi bozzoli a testimonianza della passata pratica della bachicoltura.
Facciamo ora il percorso a ritroso fino all’incrocio con Via Toscana : invece di imboccare il sentiero n. 617 fatto all’andata decidiamo di scendere in Via San Isidoro.
Percorriamo Via San Isidoro per 1,5 km, svoltiamo a sx in Via Varese che seguiamo per 800 mt fino a pervenire in Via Pasubio a Cheglio (fraz. di Taino).
Ci immettiamo quindi in Via Pasubio verso dx per tornare al parcheggio
e concludere l’escursione.
Lunghezza
percorso andata : circa 5 km (Sentiero n. 617)
Lunghezza
percorso ritorno : circa 3 km
Nella galleria fotografica alla fine del post troverete
tutte le foto dei luoghi visitati.
Aggiornato a
marzo 2023
A sx del parcheggio diparte un sentiero da cui si può raggiungere il “Parco di Taino” : un grande spazio verde al centro del paese con un suggestivo panorama sul Lago Maggiore, il Monte Rosa e la Rocca di Angera. Da qui possiamo esplorare anche il paese di Taino di cui vi abbiamo raccontato in un precedente post.
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