“Sentiero dei Mulini” (VVL-F1) : Brebbia - Malgesso

 


Raggiungiamo Brebbia percorrendo la SP 50 e ci dirigiamo verso la frazione Ronchée dove, in Via IV Novembre, è situata la “Chiesetta di Ronchée” (1) : qui c’è un piccolo parcheggio in cui possiamo lasciare l’auto.




Usciamo dal parcheggio e ci incamminiamo verso dx sulla SP 50, dopo 50 mt abbandoniamo la Provinciale e proseguiamo alla nostra dx in Via Piona dove è posizionata la segnaletica del “Sentiero dei Mulini” (VVL-F1) : dopo 100 mt in loc.tà Piona troviamo il lavatoio costruito nel 1958 (2) e poco oltre alla nostra dx raggiungiamo il “Mulino Piona” (3).



Le prime testimonianze certe della sua esistenza derivano dal Catasto Teresiano (1722) che lo registra di proprietà di Carlo e Andrea Piona, esso sfruttava il corso del fiume Bardello. Attualmente è in stato di abbandono.

Ritorniamo indietro ed entriamo nello stretto sterrato erboso che fiancheggia l’edificio con l’affresco della Madonna con Bambino.


Il sentiero costeggia il corso del fiume Bardello che si intravede tra il fogliame degli alberi, poco dopo si intravede anche il canale Buzzi con le opere idrauliche che ne consentono il funzionamento.



Fatti pochi passi un cartello ci indica la presenza di un guado (4) sul fiume Bardello : date le copiose precipitazioni del periodo non possiamo attraversarlo visto che non abbiamo con noi le adeguate calzature.

Tralasciamo quindi il guado e continuiamo sul “Sentiero dei Mulini” : purtroppo la traccia si interrompe e siamo costretti ad entrare in un prato di proprietà privata con l’erba piuttosto alta per riuscire a ritornare alla Provinciale, ci ritroviamo in un cortile privato di un’abitazione che sbuca sulla Via Piave e da lì proseguiamo verso dx per 220 mt.



Siamo ora in corrispondenza della strada che conduce in loc.tà Bosco Grosso dove è situata la fabbrica “Pipe Brebbia” con all’interno il “Museo della Pipa” e la centrale idroelettrica.

Per il momento tralasciamo questa deviazione che percorreremo al ritorno, attraversiamo la Provinciale e fatti pochi passi saliamo a sx su una diramazione di Via Piave dove ritroviamo la segnaletica del “Sentiero dei Mulini” in direzione “Brebbia Superiore-Mulino Franzetti”.


Continuiamo per 400 mt con bella panoramica su Bogno (frazione di Besozzo) fino a giungere ad un muraglione di sassi dove è apposta la segnaletica del “Sentiero dei Mulini” e proseguiamo sempre in direzione “Brebbia Superiore-Mulino Franzetti”.


Al termine di questo tratto perveniamo all’asfalto di Via Tripoli su cui continuiamo verso sx per 85 mt : a sx all’incrocio con Via Petrarca è situata una ben mantenuta “Cappelletta Mariana” (5).



Di fronte a noi su un palo ritroviamo la segnaletica del “Sentiero dei Mulini” e proseguiamo verso dx in Via S. Rocco, quasi al termine della via sulla facciata di un edificio spicca un’edicola dedicata a S. Rocco con l’epigrafe “San Rocco proteggici” datata 16-8-66.


Al termine di Via S. Rocco siamo a Brebbia Superiore e la segnaletica del “Sentiero dei Mulini” ci indica la direzione per il “Mulino Franzetti”, saliamo quindi a sx su Via Castellaccio da cui si gode ancora dell’amena vista su Bogno :  qui è situato l’edificio del Circolo familiare di Brebbia Superiore fondato nel 1904.

Continuiamo poi su Via Roncaccio in discesa per 60 mt fino a rinvenire la segnaletica del “Sentiero dei Mulini” che ci indica la direzione per il “Mulino Franzetti” : entriamo quindi a dx e proseguiamo sullo sterrato immerso nel verde.


Percorsi 500 mt la vista spazia sul Centro Ippico “Langdon Horses”, ancora un centinaio di mt ed eccoci arrivati sulla SP 35 (Via Brebbia) che percorriamo verso sx : attraversiamo sulle strisce pedonali davanti al Centro Commerciale e camminando sul marciapiede giungiamo in prossimità dell’incrocio con la SS 629.


Alla nostra dx diparte la Via Campeggio dove è posizionata la segnaletica del “Sentiero dei Mulini”, proseguiamo quindi su Via Campeggio fino ad arrivare all’entrata dell’Agriturismo “La Vigna”.



Sulla dx del muro di recinzione ecco puntuale la segnaletica del “Sentiero dei Mulini” che ci indica la direzione per il “Mulino Franzetti” : ci incamminiamo quindi sul sentierino erboso che fiancheggia la proprietà per poi ritrovarci in una vasta zona agricola e successivamente perveniamo alla Zona Industriale di Malgesso.



Imbocchiamo V.le dell’Industria verso sx e lo percorriamo per 190 mt fino ad incontrare di nuovo la segnaletica del “Sentiero dei Mulini” che ci indica la direzione per il “Mulino Franzetti” : entriamo quindi a dx in Via Mulino.


All’inizio fiancheggiamo capannoni per poi immergerci nel verde del bosco su sterrato e da qui raggiungiamo il “Mulino Franzetti o Mattée” (6).


L’antico mulino faceva parte di un sistema di mulini che sfruttavano il corso del torrente Acquanera. Attualmente è stato convertito in abitazione privata ma all’esterno è rimasta la grande ruota in ferro a palette ricurve (purtroppo non visibile dal sentiero perché collocata sul lato opposto dell’edificio). Le opere di presa consistevano in una diga di sbarramento con relativa deviazione in un canale di carico lungo circa 20 mt, in una ruota idraulica di ferro del diametro di 5 mt che animava, attraverso un congegno moltiplicatore, le macine del mulino. All’interno, in quella che era la sala macine, sono ancora conservate le due macine da cereali che venivano utilizzate una per macinare la farina di polenta e l’altra per la farina bianca.

Dallo spiazzo antistante seguiamo la segnaletica del “Sentiero dei Mulini” in direzione “Malgesso”, percorsi 450 mt troviamo un’ampia radura adibita a deposito di legname : saliamo verso sx e dopo 250 mt arriviamo sull’asfalto di Via Costanza.

Percorriamo Via Costanza verso sx per 640 mt fino a pervenire all’incrocio con V.le dell’Industria : qui procediamo verso dx in Via Piave, passiamo sopra al ponte che sovrasta la SS 629 e proseguiamo fino allo Stop. Entriamo a dx in Via Volta e percorriamo il ponte che scavalca la sede ferroviaria : all’incrocio troviamo una “Cappelletta Mariana” (7).


Andiamo ora verso sx in V.le Rimembranze, percorsi 200 mt alla nostra dx sorge la Scuola Elementare “A. Manzoni” e poco oltre, sul lato opposto, il “Monumento ai Caduti” (8).


Il monumento è stato dedicato dalla comunità di Malgesso al sacrificio dei Caduti della 1a e 2a Guerra Mondiale. E’ costituito da un basamento di sassi con una massiccia pietra grezza a forma conica e la cima spezzata sulla quale è posta un’aquila imperiale in bronzo con le ali spiegate pronta a volare. Sul retro, poco distante dal monumento, è stata collocata una lunga lastra di marmo grigio dove sono poste le fotografie ed i nomi dei Caduti. Su entrambi i lati del monumento sono posizionati piccoli tempietti con targhetta in bronzo ed il simbolo di una stella a cinque punte scolpita in rilievo. Il tutto è collocato in una zona verde con due panchine in pietra levigata ed un’asta su cui sventola la bandiera italiana.

Sul V.le Rimembranze di Malgesso sorgono inoltre l’edificio della Farmacia ed il Municipio, al termine del Viale andiamo a sx in Via Varese camminando sul marciapiede del ponte che scavalca di nuovo la sede ferroviaria.

Poco oltre si erge la “Chiesa di S. Michele Arcangelo” (9).


Fondata nel XIII secolo come piccolo oratorio, la Chiesa è stata ricostruita nella seconda metà dell’Ottocento. Nel dopoguerra ulteriori modifiche hanno portato alla struttura attuale. L’edificio si presenta oggi con pianta rettangolare a tre navate e presbiterio quadrato, dell’antica cappella rimane solo il campanile romanico in pietra viva con balaustra circolare e terminazione a cuspide. Semplice e lineare la facciata a capanna con richiami allo stile romanico. La sezione inferiore è occupata da un ampio porticato ad arco aperto sui lati con vetrate artistiche a rosone, unica decorazione superiore una piccola croce latina e la dedica al Santo patrono.

Continuiamo sempre sulla strada principale SP 35 (ora Via Brebbia) camminando in sicurezza sul marciapiede posto sul lato sx della stessa, fino a pervenire all’incrocio con la SS 629.


Attraversiamo la SS 629 sulle strisce pedonali premendo il pulsante che aziona il semaforo, giunti sul lato opposto continuiamo sul marciapiede verso sx per poi attraversare sulle strisce pedonali di fronte al Centro Commerciale. Superiamo il cartello che ci informa che siamo tornati in Comune di Brebbia e dopo 140 mt entriamo a dx in Via Roncaccio.

Percorriamo a ritroso il tragitto fatto all’andata seguendo la segnaletica del “Sentiero dei Mulini” in direzione “Mulino Piona” : Via Roncaccio , Via Castellaccio, Via S. Rocco fino alla “Cappelletta Mariana” (5) per poi prendere Via Tripoli e da qui lo sterrato che ci conduce alla SP 50.

Siamo ora in corrispondenza della strada che conduce in loc.tà Bosco Grosso dove si trova l’insegna della “Pipe Brebbia”.


Scendiamo quindi a sx in Via Piave fino a raggiungere la fabbrica “Pipe Brebbia”.

La fabbrica “Pipe Brebbia” fu fondata nel 1947 da Enea Buzzi e dal cugino Achille Savinelli avvalendosi per la produzione della centrale idroelettrica, una delle prime sorte in Italia a partire dal 1890. Nel 1953 la proprietà fu rilevata interamente da Enea Buzzi ed è tuttora della famiglia.


All’interno degli edifici è situato il “Museo della Pipa” nato nel 1979 per volere di Enea Buzzi, fondatore della fabbrica e noto collezionista di pipe. Il Museo raccoglie circa 6.000 pezzi (di cui 2.000 esposti) provenienti da tutto il mondo opportunamente catalogati; inoltre vi si trovano pubblicazioni, libri, riviste rilegate per annate e uno studio accurato sul design suddiviso per periodi.

La Centrale idroelettrica Buzzi, perfettamente funzionante, è situata all’interno di un elegante edificio ed è considerata monumento storico con valenza architettonica. Tra i pannelli di marmo con gli strumenti di misurazione e la pavimentazione in listelli di legno, tutti originali, spiccano le tre turbine a chiocciola di tipo Francis.

Essa fu costruita tra il 1890 ed il 1893 su commissione di Achille Buzzi, nonno di Enea Buzzi e fu una delle prime attive in Italia. All’inizio servì soprattutto all’attività di famiglia, una filatura di cotoni a Bardello, ma in seguito fu utilizzata per la fabbrica “Pipe Brebbia” che ancora oggi occupa gli edifici accorpati alla Centrale e viene portata avanti da Luciano Buzzi figlio del fondatore Enea Buzzi. L’inaugurazione ufficiale della Centrale avvenne nella primavera del 1893 e proprio in tale data Gavirate, Brebbia, Olginasio e Bardello furono i primi paesi di quell’epoca a vantare l’illuminazione pubblica. Nel 2000 è stata completamente rinnovata e dal giugno 2002 tutta la produzione di energia elettrica viene immessa nella rete Enel.

La Centrale sfrutta il salto di circa 5 mt del canale artificiale Buzzi sufficiente per generare energia elettrica. Il canale, realizzato su un’ansa del fiume Bardello, era inizialmente lungo 700 mt per poi arrivare agli attuali 1600 mt con larghezza media di 7 mt.



Proseguiamo verso dx fino allo sterrato che costeggia il canale Buzzi e lo percorriamo fino ad arrivare in una radura dove troviamo un ponticello (10).




Nelle vicinanze del ponticello, nella parte dx del prato, si trova il guado per arrivare dalla parte opposta del fiume Bardello in corrispondenza del guado (4) visto all’andata; percorrendo il ponticello invece si giunge sul sentiero che porta a Bogno (frazione di Besozzo).

E’ tempo di rientrare, facciamo il tragitto a ritroso per tornare alla SP 50 su cui ci incamminiamo verso sx per tornare al parcheggio accanto alla “Chiesetta di Ronchée” (1).

Il percorso è abbastanza ben segnalato dai cartelli del “Sentiero dei Mulini” (VVL-F1), in alcuni punti è carente ma confidiamo che la nostra guida vi sia d’aiuto per mantenervi sul giusto tracciato.

Lunghezza percorso : 12 km

Tempo di percorrenza : 3 ora e 30 min

Nella galleria fotografica alla fine del post troverete tutte le immagini dei luoghi visitati.

Aggiornato a maggio 2023

Galleria fotografica percorso

Tempo fa abbiamo percorso un altro tratto del “Sentiero dei Mulini” (VVL-F1) per raggiungere il “Mulino di Turro” a Monvalle.


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