I musei di Viggiù
Usciamo dal parcheggio scendendo la gradinata e ci dirigiamo verso sx dove attraversiamo sulle strisce pedonali di V.le Varese : di fronte a noi troviamo l’ingresso al Parco che ospita il Polo Museale.
Il complesso è costituito dalla “Casa Butti” (1), dal “Museo Gipsoteca Enrico Butti” (2) e dal “Museo Artisti viggiutesi del Novecento” (3).
(1) Casa Butti
Enrico Butti nel 1906 incaricò l’amico Giuseppe Ongaro, insegnante presso la Scuola d’Arte Industriale di Viggiù, della progettazione della propria casa-studio. Qui il maestro si ritirò a vivere dal 1913 e continuò a ideare e realizzare le sue opere tra cui “L’Aratura”, i monumenti ai caduti di Varese, Gallarate e Viggiù, la tomba Magnani e le numerose opere pittoriche ora raccolte nel museo. Nel 1926 la donò con le altre sue proprietà al Comune di Viggiù che ora la utilizza per esposizioni estemporanee. Nell’edificio ha inoltre sede la Biblioteca Comunale.
(2) Museo Gipsoteca Enrico Butti
L’edificio è sorto per iniziativa di Enrico Butti (1847-1932) che nel 1926, dopo avervi allestito il museo delle proprie opere, lo donò al Comune insieme alla propria villa ed al parco. Il museo raccoglie circa 80 modelli in gesso dello scultore viggiutese. Tra le opere citiamo “Il guerriero di Legnano” che celebra il condottiero Alberto da Giussano, il “Monumento ai Caduti di Varese” collocato in P.za Repubblica e “Il Milite” Monumento ai Caduti di Viggiù collocato in Via Roma. Numerose le opere funerarie realizzate per il cimitero monumentale di Milano tra cui “L’aratura” realizzato nel 1912 per la tomba Besenzanica e “Il tempo” figura principale del monumento funebre della famiglia Borghi. Notevole anche il bozzetto complessivo del mausoleo Magnani realizzato nel cimitero di Bregazzana. Da segnalare il monumento al “Minatore” premiato all’Esposizione universale di Parigi del 1889. Al primo piano è collocata la quadreria del maestro.
(3) Museo Artisti viggiutesi del Novecento
Padiglione edificato negli anni ’60 del XX secolo secondo le intenzioni dello scultore Giacomo Buzzi Reschini (1881-1962), che ospita le opere dell’artista e di altri esponenti della scultura viggiutese del Novecento tra cui Luigi Bottinelli, Luigi Buzzi Leone, Gottardo Freschetti, Nando Conti, Ettore Cedraschi e Vincenzo Cattò. Tra le opere di maggior rilievo il “Bene che atterra il male” di Giacomo Buzzi Reschini, che accoglie i visitatori all’ingresso del museo.
Terminata la visita usciamo dal Parco ed andiamo sul marciapiede verso sx per poi attraversare sulle strisce pedonali di Via Butti. Dopo pochi metri entriamo a dx nel parcheggio dell’area Poste, superiamo l’edificio dell’Ufficio Postale e perveniamo al Parco Giochi inclusivo. Un passaggio coperto tra gli edifici ci conduce in un cortile che sbuca in Via Roma. Alla nostra dx è situato il cancello d’ingresso al complesso di “Villa Borromeo” (8).
Elegante edificio tardo-neoclassico, progettato nella prima metà dell’Ottocento dall’architetto Giacomo Tazzini. La villa, con pianta a “C”, è aperta su Via Roma con un leggero colonnato che, nella parte centrale, rientra formando una specie di esedra, così da facilitare la veduta e la sosta. Al suo interno spiccano, per le pregevoli decorazioni, la sala cosiddetta “ottagonale” con soffitto decorato con personaggi mitologici e trofei di caccia e pesca e l’azzurra sala d’angolo verso il giardino decorata dal viggiutese Giacomo Pellegatta. Nel parco della villa si trovano l’antica Orangerie e l’ex scuderia, oggi sedi del “Museo degli Artisti viggiutesi dell’Ottocento” (10) e del “Museo dei Picasass” (9).
Raccolta di tipo etno-antropologico dedicata alla storia della lavorazione della pietra di Viggiù. Si tratta di una delle poche testimonianze in ambito lombardo dell’attività di artisti e semplici artigiani, localmente detti “Picasass”, che hanno prestato la loro opera a Viggiù e nei più importanti cantieri del Nord Italia e del mondo dal Trecento alla metà del secolo scorso. Allestita nella scuderia di Villa Borromeo, edificio a pianta circolare che si sviluppa su due piani, con torretta, ornato con fregi ed eleganti teste di cavallo in terracotta progettata dall’architetto Giacomo Tazzini.
Viggiù : il centro storico e la Cava didattica
Nella galleria fotografica alla fine del post troverete tutte le foto del percorso.
Aggiornato ad ottobre 2025
Galleria fotografica percorso
































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