Ecomuseo “Piane e Luoghi Viscontei del Varesotto” : Sumirago-Albusciago-Menzago

 


L’Ecomuseo “Piane e Luoghi Viscontei delVaresotto” è un sistema diffuso che racconta il territorio attraverso i luoghi. E’ un’esperienza immersiva che valorizza il patrimonio storico e architettonico, le tradizioni locali, il paesaggio e gli itinerari naturali. Il progetto è nato dall’intesa fra dieci comuni : Azzate, Bodio Lomnago, Brunello, Casale Litta, Crosio della Valle, Daverio, Galliate Lombardo, Jerago con Orago, Mornago e Sumirago. Il progetto si compone di un percorso ad anello di 40 km denominato “Anello Centrale” che si estende tra il Parco del Ticino ed il Lago di Varese consentendo di cogliere le Piane Viscontee nel loro complesso ed altri 9 itinerari locali (uno per ogni comune tranne Bodio Lomnago). Tutti gli itinerari si possono percorrere a piedi o in bicicletta attraverso i sentieri e le strade alla scoperta dei luoghi più rappresentativi, permettendo di immergersi nei dettagli storici e naturali, a volte evitando di percorrere la via più breve per gustare un’esperienza più completa.

In questo post vi racconteremo la nostra escursione lungo l’Anello di Sumirago visitando Sumirago e le sue frazioni di Albusciago e Menzago.

Percorriamo la A8 uscita Castronno, proseguiamo in direzione di Sant’Alessandro per poi imboccare la SP49 (Via Galilei) verso sx; superiamo la frazione di Caidate, arrivati alla rotonda entriamo a sx in Via Matteotti fiancheggiando il Campo Sportivo e dopo 210 mt giriamo a sx in Via Carducci (segnaletica Scuole (1)-Centro Sportivo). Al termine della strada si trova un ampio parcheggio gratuito dove possiamo lasciare l’auto.


Usciti dal parcheggio percorriamo la Via Carducci fino all’incrocio dove andiamo a sx in Via Locarno per 630 mt per raggiungere la frazione di Albusciago.

Giunti alla rotatoria saliamo a sx in Via Trento per 230 mt per poi entrare a dx in Via Castiglioni.


Percorsi 50 mt imbocchiamo lo sterrato alla nostra sx, dopo 50 mt proseguiamo verso dx fiancheggiando alcune abitazioni per poi sbucare in Via Sessa. Scendiamo verso dx per 90 mt ed alla nostra sx troviamo il vecchio “lavatoio” (3) inaugurato il 23 ottobre 1921.


Facciamo ora il percorso a ritroso fino a tornare in Via Castiglioni su cui saliamo verso sx, dopo 70 mt arriviamo all’ingresso di “Villa Castiglioni” (2).


Posta su una piccola altura la dimora di inizio Novecento è in stile eclettico. La residenza ha pianta rettangolare e conserva dettagli Liberty come la graziosa torretta settentrionale con bifore, la veranda e l’elegante porticato con balconata in pietra a protezione dell’ingresso. Lungo il sottogronda ed in alcune sezioni del marcapiano si riconoscono inoltre fasce decorative con motivi ornamentali e floreali. Completa la villa un ampio parco con doppio accesso, scenografiche statue e una grotta con torretta. Di proprietà privata, non è visitabile.

Continuiamo fino al termine di Via Castiglioni ed entriamo a sx in Via S. Rocco : sulla facciata d’angolo della via è posizionato un bel dipinto del Santo.


Al termine di Via S. Rocco, all’angolo di Via Castello, possiamo ammirare un edificio ben ristrutturato che reca sulla facciata un dipinto dedicato a San Grato con l’auspicio che protegga i campi.


Torniamo ora sui nostri passi ed alla fine di Via S. Rocco, all’angolo di Via Milano, troviamo la segnaletica del sentiero 535A dell’Anello di Sumirago che ci indica la direzione per “Albusciago-Laghetto di Menzago” : proseguiamo quindi in Via Milano per 80 mt fino a pervenire all’incrocio con Via S. Siro dove ritroviamo la segnaletica dell’Anello.


Percorriamo Via S. Siro fino a pervenire nell’ampio slargo dove si erge la “Chiesa di San Siro” (6) : la visiteremo in seguito.


Andiamo invece alla nostra sx in Via Pirovano, superiamo il “Cimitero” (4) e dopo 60 mt raggiungiamo il capannone che ospita l’Archivio Missoni (5) il cui accesso avviene dal civico 2 di Via Campagna.


L’Archivio tutela l’opera artistica di rilievo mondiale di Ottavio e Rosita Missoni. La casa di moda Missoni nasce nel 1953 poco dopo il matrimonio di Ottavio Missoni e Rosita Jelmini. Ottavio era esperto di produzione di tute sportive in lana, mentre Rosita lavorava nell’azienda sartoriale di famiglia. Unendo le rispettive esperienze, Rosita e Ottavio aprirono un piccolo maglificio a Gallarate. La prima collezione risale al 1958 e poco dopo il marchio inizia ad avere sempre più successo. L'Archivio Missoni conserva disegni, bozzetti, immagini, video di sfilate, pubblicità, cataloghi ed altra documentazione a partire dal 1950. Sono inclusi anche una selezione di abiti e accessori delle collezioni. Gran parte dell’archivio è digitalizzato e ad ogni stagione vengono aggiunti i nuovi capi. La Fondazione riveste un ruolo di primo piano nella moda italiana, favorendo le relazioni culturali con musei, scuole di moda e design.

Facciamo ora il percorso a ritroso per raggiungere la “Chiesa di San Siro” (6).


La Chiesa risale probabilmente al XV secolo, divenendo parrocchia di Albusciago poco dopo. Già modificata nel Seicento, è stata oggetto di un grosso ampliamento tra il 1905ed il 1907, raddoppiando la capienza e assumendo l’aspetto attuale. Si presenta con pianta a croce latina con transetto breve, aula unica e abside poligonale. Dal coro si innalza il campanile che conserva un basamento romanico in pietre e sassi e un successivo innalzamento in laterizi e bugnato angolare. La facciata a vela è in stile neogotico frutto di alcune modifiche di inizio Novecento. Rivestita con laterizi a vista presenta alcuni elementi a contrasto in pietra chiara. Il portale architravato è protetto da un pronao su pilastri con archetti pensili nella parte finale. Al centro della sezione superiore si apre un oculo circolare con ghiera in mattoni e sui lati le statue di San Siro e San Rocco (co-patroni di Albusciago).

Presso alcuni locali della Chiesa si trova il “Museo del Presepio”. La collezione nasce dalla passione per i presepi dell'ex parroco don Adelio Pedelli e di Angelo Stefanucci, fondatore e presidente dell'Associazione Italiana Amici Del Presepio. Nato ufficialmente nel 1990, negli anni il museo si è arricchito con nuovi presepi sceneggiati, diorami sulla vita di Cristo e gruppi scultorei di diversi materiali provenienti da tutto il mondo. In tutto sono presenti 200 raffigurazioni.

Terminata la visita alla Chiesa proseguiamo verso dx in Via Pirovano fino a pervenire alla rotatoria : qui andiamo a sx in Via Locarno per un centinaio di mt. Alla nostra sx si trova uno spiazzo con la fermata dell’autobus : all’inizio del sentiero erboso a dx ritroviamo la segnaletica del sentiero 535A dell’Anello di Sumirago che ci indica la direzione per il “Laghetto di Menzago”.



Percorriamo il sentiero immerso nel verde per 1,15 km fino a pervenire in Via Sandroni su cui continuiamo verso dx abbandonando il percorso dell’Anello di Sumirago. Siamo ora nella zona industriale del paese.

Dopo 250 mt, allo spartitraffico, andiamo a sx in Via della Concordia su cui continuiamo per 900 mt giungendo nella frazione di Menzago.

Di fianco al cimitero è situato il “Monumento ai Caduti” (7).


Alla base del monumento si trovano gradini in porfido rosso di Cuasso al Monte; le lastre su cui compaiono i nomi dei caduti nelle due guerre mondiali sono delimitate sia a destra che a sinistra da quattro colonne in marmo, spezzate quelle superiori, a forma di bomba quelle inferiori. Sul lato sinistro sono posizionate da tre bande verticali tricolori (elemento che contraddistingue tutti i Monumenti ai Caduti del Comune di Sumirago).

Continuiamo in Via della Concordia per altri 75 mt raggiungendo Via San Vincenzo : sull’angolo dx della strada c’è l’edificio dell’Asilo “Ambrogio Colombo” (8).


L'istituzione dell'Asilo Ambrogio Colombo risale al 1926 per iniziativa dei Sigg. Ambrogio Colombo e Luigi Rossi che donarono un ampio appezzamento di terreno e fecero costruire la Scuola Materna di Menzago. Sorto quindi autonomamente nell'ambito della comunità per rispondere ai bisogni del tempo, si è successivamente modificato sul piano educativo, rimanendo però fedele allo scopo che il fondatore si era prefisso.

Proseguendo verso sx si trova la “Chiesa di San Vincenzo Martire” (9).


La Chiesa è stata edificata sul finire del Seicento e successivamente ampliata di ben 12 metri ad inizio Novecento. Ha pianta rettangolare ad aula unica con cappelle laterali e abside poligonale. Dal fianco sinistro si innalza il campanile, con fusto intonacato e copertura piramidale. Suggestiva la facciata a capanna, dal cui sagrato si domina la valle. La superficie presenta due coppie di lesene con capitelli corinzi a sostegno della trabeazione e un bugnato liscio nella sezione inferiore. Il portale è architravato e sormontato da una vetrata policroma a lunetta. La chiesa conserva una settecentesca statua della Beata Vergine Addolorata in legno dorato e un pregiato organo, racchiuso in una cassa antica con fregi.

Lungo la Via San Vincenzo si possono osservare elementi architettonici caratteristici come i portoni di accesso ai cortili con arco semi trapezoidale, all’incrocio con Via Libertà è situato un originale piccolo anfiteatro semicircolare.




Superato l’incrocio con Via Libertà ritroviamo la segnaletica del sentiero 535 dell’Anello di Sumirago che ci indica la direzione per “Sumirago”.


Entriamo quindi a dx in Via 1° Maggio e dopo 110 mt alla nostra sx sorge la “Chiesa di Sant’Eurosia” (10).


Detta anche “La Madonnina”, la fondazione della Chiesetta è precedente alla Parrocchiale. Restaurata nel 1965, si trova in un’ampia zona verde, qui collocata a protezione della campagna. Il piccolo edificio si compone di un’unica aula rettangolare, con breve campanile e una graziosa facciata a capanna. La superficie è delimitata da cornici e da quattro paraste a sostegno del timpano. Il portale architravato è sormontato da un antico affresco di Sant’Eurosia e da una finestrella. Conserva dipinti barocchi, una venerata statua della Madonna del Rosario ed un pregiato altare ligneo intagliato policromo del Seicento.

Dopo 60 mt dalla Chiesa abbandoniamo Via 1° Maggio per entrare a dx in Via Brianzoni, seguendo la puntuale segnaletica dell’Anello dopo 160 mt giungiamo sulla SP49 a Sumirago.



Percorriamo la SP49 sul lato dx camminando sul comodo marciapiede per 570 mt fino all’incrocio.


Andiamo verso dx in Via Sandroni per pochi mt per vedere l’edificio del “Vecchio Municipio” (11). Attualmente è destinato a ristorante.


Torniamo all’incrocio e proseguiamo in Via XXV Aprile per 90 mt, andiamo quindi a dx in Via San Lorenzo.


Inoltrandoci nel centro storico raggiungiamo l’ampio sagrato su cui affaccia la maestosa “Chiesa di San Lorenzo” (12).


La Chiesa è stata costruita tra il XVI e XVII secolo in sostituzione della Chiesa vecchia di Santa Maria. Si compone di aula unica a pianta rettangolare, con cappelle laterali e profonda abside semicircolare. Il campanile, costruito nel 1683, ha fusto in muratura a vista con bugnato angolare. La facciata a capanna, introdotta da un ampio sagrato in ciottoli, è in stile neoclassico ed è stata ultimata nel 1939. È scandita da due coppie di lesene, che sostengono il timpano, e da un breve cornicione. Il portale architravato è sormontato da un frontone triangolare e affiancato da due edicole con finestrelle. Nella sezione superiore sono collocate una vetrata policroma e le statue di due santi in nicchia. Ricchi gli interni, con affreschi di inizio Novecento. A sinistra dell’altare si conserva un antico crocifisso ligneo di grande venerazione nella comunità.

All’entrata della Chiesa, sulla sx, è collocato il “Battistero” risalente al XVII secolo finemente decorato con affreschi. E’ stato restaurato nel 2008 in memoria di Edoardo Conti e Irma Orlandi.


Finita la visita alla Chiesa possiamo ammirare alla nostra sx il complesso di “Villa Molino” (13).


Si tratta di un'elegante dimora storica del XVIII secolo. Forse costruita dai Visconti di Milano, ha avuto molti proprietari, tra cui diversi notabili e il Dottor Salvatore Molino da cui prende il nome. Dal 1986 la villa è proprietà del Comune ed è sede del Municipio e della Biblioteca. Sita sulla sommità del colle, la residenza ha pianta rettangolare con annesse alcune corti rustiche e un piccolo parco. Protetta da un’elegante recinzione in muratura e ferro battuto, Villa Molino conserva l’aspetto settecentesco nella facciata, con bugnato angolare, una graziosa balconata in pietra e modanature alle finestre.


Particolarmente degni di nota per la loro architettura sono alcuni elementi storici del complesso.

Al piano interrato è situato il “Cantinone” ora “Sala Dal Bello” : di notevole impatto gli archi e la copertura a volta in mattoni a vista, attualmente viene utilizzata come sala multifunzione.


Al piano terra si trova la Biblioteca, un tempo adibita a granaio, che conserva ancora il pavimento originale in cotto testimonianza autentica del passato.


Al primo piano si trova la “Sala degli Stemmi” adibita a Sala Consiliare : suggestivo il soffitto a volte sospese arricchito da raffinate decorazioni floreali.


Nella biblioteca abbiamo incontrato Nicoletta che si è offerta di accompagnarci negli interni di questa splendida dimora : è stato un autentico privilegio di cui siamo profondamente grati, nel corso della visita guidata abbiamo anche conosciuto il sindaco Yvonne Beccegato che ci ha accolto con cortesia.

Concluso il bellissimo ed interessante tour del Municipio continuiamo fino al termine di Via san Lorenzo dove sorge l’incantevole “Chiesa di Santa Maria” (14).


Detta anche della “Beata Maria Vergine della Purificazione” era la primitiva parrocchiale di Sumirago. Sicuramente di origine antica, non è però chiaro l'anno di fondazione. La chiesa di Santa Maria viene nominata per la prima volta nel 850 e di nuovo nel Liber Notitiae nel XIII secolo. L’edificio ha pianta rettangolare ad aula unica con abside poligonale e breve campanile a vela. Semplice la facciata in muratura a vista, con portale architravato e finestrella sovrastante. Nel presbiterio si conservano preziosi affreschi del XVI secolo realizzati da autori lombardi. Il ciclo è dedicato all’infanzia di Gesù con la rappresentazione della Natività, dell’Adorazione dei Magi, della Purificazione di Maria e le figure di San Giovanni e di San Lorenzo ai lati.

Attraversiamo in sicurezza sulle strisce pedonali di Via Rossi giungendo all’edificio dell’Asilo Infantile Rossi (15).


Scendiamo ora in Via Rossi camminando sul marciapiede fino a raggiungere il Cimitero di Sumirago. Di fronte è situato il “Monumento ai Caduti” (16).


Il Monumento è costituito da un corpo centrale a forma di obelisco sormontato da una fiaccola, sul muro posteriore sono apposte due lastre marmoree recanti i nomi dei Caduti durante le due Guerre Mondiali. Come negli altri Monumenti ai Caduti del Comune di Sumirago sul lato sinistro sono posizionate da tre bande verticali tricolori.

Arrivati all’incrocio deviamo momentaneamente dal percorso dell’Anello ed imbocchiamo verso dx la SP49 (Via De Gasperi).

Giunti alla rotatoria ci dirigiamo verso il “Lavatoio” (17).


Torniamo quindi all’incrocio ed entriamo nello sterrato alla nostra dx proseguendo sul percorso dell’Anello, dopo 250 mt arriviamo nel parcheggio di Via Carducci dove avevamo lasciato l’auto.

Tutto il percorso dell’Anello è ben segnalato e di facile percorrenza.

Nella galleria fotografica alla fine del post troverete tutte le foto del percorso.

Lunghezza percorso : circa 8,5 km

Tempo di percorrenza : 2 ore e 30 minuti circa escluso soste

Aggiornato a giugno 2025

Galleria fotografica percorso


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