Castello Cabiaglio e la mostra diffusa “Figura Hominis”

 


Siamo ritornati a Castello Cabiaglio, borgo suggestivo della Valcuvia per ammirarne di nuovo le bellezze e per vedere l’interessante mostra diffusa “Figura Hominis” nata dal progetto Cabiaglio “A misura d’uomo” inaugurata il 27 aprile 2025.

Il percorso, costituito da sculture lignee firmate dall’artista Giovanni Gorza (in arte Gorgian), si snoda tra arte, paesaggio, natura, memoria e riflessione esistenziale. L’iniziativa segna il compimento della prima fase di un progetto culturale e ambientale di grande respiro, promosso e sostenuto dal Gruppo Ronchelli APS, dalla Fondazione Comunitaria del Varesotto, dalla Parrocchia di Sant’Appiano e dal Comune di Castello Cabiaglio. La presenza delle opere nei luoghi della quotidianità invita i visitatori a riscoprire il patrimonio locale, grazie anche ai Qrcode presenti che, inquadrati, raccontano le vicende di Castello Cabiaglio.

Provenendo da Brinzio o da Orino, ci rechiamo a Castello Cabiaglio percorrendo la SP 45 e lasciamo l’auto nel comodo parcheggio in Via Castelli nei pressi del campetto da calcio.




Nelle vicinanze del parcheggio si trova un’area ludica “Giovani per il bello e per il gioco” inaugurata il 9 luglio 2023 da cui si vede il già noto “Scivolone” che parte dalla sovrastante Via Roma.


Risaliamo lungo la gradinata dove sono posizionate due opere della mostra diffusa : “Attesa” (A) e “Caino” (U).


Giunti in Via Roma andiamo a dx sul sagrato prospiciente la Chiesa Parrocchiale di Sant’Appiano (1).


La Chiesa risale al XII secolo ma ha subito rimaneggiamenti successivi. Sita su un alto sperone di roccia, si presenta oggi con un impianto a tre navate, presbiterio rettangolare e campanile sul fianco sinistro, che si ipotizza possa essere l’evoluzione di un’antica torre di avvistamento. La facciata è a salienti e finemente decorata. La sezione inferiore, scandita da lesene corinzie, presenta i tre ingressi architravati con frontoni. Lungo il cornicione corre la scritta “Sancto Appiano Patrono”. Al di sopra si trova una nicchia con statua di sant’Agostino e, a coronamento della facciata, un timpano triangolare. Gli interni sono riccamente decorati secondo il gusto barocco con dipinti, stucchi e finte decorazioni architettoniche realizzate dal pittore Giovan Battista Ronchelli. Tra gli affreschi ricordiamo la Gloria di Sant’Appiano nella volta, il Sacrificio di Isacco e la decorazione ad olio del pulpito. Nel presbiterio si trova un prezioso altare ligneo dedicato allo Spirito Santo, con un bellissimo fastigio di angeli e una pala d’altare rappresentante i santi Appiano e Agostino.

Usciti dal parcheggio antistante la Chiesa, alla nostra dx si trova un antico pozzo comunale (2), per molti secoli unica fonte pubblica di approvvigionamento di acqua potabile.


Vicino al pozzo si trova la scultura “Pettegolezzo” (E) e la mappa con l’ubicazione di tutte le opere.

Poco oltre, vicino alla bacheca, è situata la scultura "Ipocrisia" (F).

Salendo in Via Roma alla nostra sx c’è un altro parcheggio ed una terrazza abbellita da una fontana da cui si gode un ameno panorama; nella fontana è posizionata la scultura “Ruanda 1994” (G).


Al termine del parcheggio entriamo nel vecchio lavatoio che fa da scenario alla scultura “L’ombra dello storpio" (P).


Imbocchiamo ora il selciato di Via dell’Orso : nel piazzale del fabbricato alla nostra dx si trova la scultura “Metamorfosi” (H).


Da Via dell’Orso perveniamo in Via Mazzini che percorriamo verso dx, fatti pochi passi possiamo ammirare lo splendido Palazzo Ronchelli (30).


Costruito nel XV secolo come struttura fortificata, nel 1587 Palazzo Ronchelli fu trasformato in un casino di caccia dagli Sforza. Successivamente divenne palazzo nobiliare dei Baroni Ronchelli e sede di una prestigiosa filanda di seta attiva sino alla metà del secolo scorso. L’edificio attuale è in stile settecentesco, con portici e colonnati con volte a tutto sesto. Con un impianto rettangolare, presenta una corte d’accesso e si sviluppa su tre piani, a cui si aggiunge un quarto grazie alla torretta. Da quest’ultima, completamente aperta e terrazzata, si gode una magnifica vista. All’ingresso si trova uno spettacolare glicine, considerato tra i più antichi d’Europa. Gli interni conservano saloni affrescati, camini in marmo, pavimenti in cotto e soffitti cassettonati. Splendidi affreschi in trompe-œil si trovano anche nella volta del loggiato. L’edificio è oggi sede di mostre ed eventi culturali ed adibito a struttura ricettiva.

Poco oltre, in curva, nel cortile del ristorante Verderamo è situata un’altra scultura “Riflessione” (X).

Arriviamo quindi in P.za Libertà dove sorge il Palazzo Comunale (7) ed è posizionata l’opera “Bocca di Bastiano” (Ø).


Andiamo ora a dx in Via Matteotti (4) ed entriamo a sx nell’androne di Via Filarmonici (5) : troviamo un’altra scultura “Pulizia etnica” (J). Inoltrandoci sul selciato si aprono suggestivi scorci e si trova il portone di Casa Fochi (6) edificio risalente al XVI secolo adorno di decorazioni a stucco; proseguendo si arriva, attraverso uno stretto passaggio, di nuovo in Via Roma di fronte al parcheggio.




Risaliamo Via Roma fino a raggiungere la Porta Occidentale (3) di cui è rimasto il solo pilastro del portale di uno degli accessi al borgo demolito negli anni ’30. Da qui inizia Via Matteotti (4) realizzata sull’antico tracciato che attraversava da est ad ovest il borgo.


Percorsi 35 mt alla nostra sx diparte Via Ronchelli da cui si può raggiungere Palazzo Ronchelli (30) : ai piedi della scalinata è posizionata l’opera “Insciallah” (I).


Proseguiamo in Via Matteotti e superato il Palazzo Comunale (7) alla nostra sx troviamo Casa Canobini (8) risalente al XVI secolo, per molti secoli di proprietà dell’illustre famiglia Canobini che diede al paese personalità di spicco in ambito religioso e notarile.


Di fronte troviamo Via del Borghetto (9) : percorrendo il vicolo, caratterizzato da sottopassi e androni, perveniamo in un ampio cortile dove sorgono Casa Rossi (11) esempio di architettura lombarda su quattro piani e Casa Leoni (10) edificata nel XVI secolo proprietà per molti secoli della famiglia De Leonibus. Nel porticato di Casa Rossi, a fianco del pozzo, è posizionata la scultura “Mauthausen” (L). Lungo il tragitto si possono ammirare vecchie costruzioni e pittoreschi cortili.



Da Via del Borghetto si giunge ad un parcheggio dove si trova l’edificio che ospita l’Ufficio Postale e l’Ambulatorio.

Al termine della discesa si giunge in Via Asilo : molto bello il murale dipinto nel 2021 che adorna il muraglione alla nostra sx.


Proseguendo in Via Asilo ci attendono altri scorci caratteristici ed un’altra scultura “La fatica del cambiamento” (O).



Tornati in Via Matteotti troviamo Casa Salvini-Talamona (15) abitazione dei fratelli Salvini artisti decoratori a stucco che ne hanno realizzato la facciata che fungeva anche da scenografia alla P.za Del Comune.


Da un piccolo androne a fianco (Vicolo Fiori Oscuri) si raggiunge un cortile con un dipinto mariano e con un’altra scultura “Padrino” (N).


Proprio di fronte alla nostra sx entriamo ora nell’androne di Via del Ronchetto (12), qui troviamo una antica fontanella con un’originale scritta soprastante. Proseguendo nel vicolo raggiungiamo Casa De Rubeis (13) costruita nel XVI secolo ed appartenuta ad una delle più antiche e prestigiose famiglie cabiagliesi. A fianco del cancello carraio è posizionata la scultura “Foibe” (M).



Torniamo sui nostri passi ed usciamo in P.za IV Novembre (16) dove alla nostra sx possiamo ammirare caratteristici edifici abbelliti da magnifici dipinti sulle facciate. Questo spazio fu occupato per secoli da un monumentale torchio, divenne poi giardino privato ed oggi è luogo della memoria.


Nella Piazza si erge il Monumento ai Caduti (17) opera di Mario Minari. Al culmine di un alto basamento, costituito da pietre sovrapposte, svetta una statua in bronzo raffigurante la figura di un soldato che porta la bandiera.


Dietro al Monumento, nell’angolo dx dell’Oratorio di San Carlo, è posizionata la scultura “Seme” (T).

Sulla dx della Piazza diparte Via S. Carlo dove è situato il portone di ingresso di Casa Ronchelli-Coletti (18) abitazione del pittore Giovan Battista Ronchelli passata poi all’antica famiglia cabiagliese dei Coletti ed ora sede de “iCasamia”.

Proseguiamo quindi a sx su Via S. Carlo dove c’è l’entrata dell’Oratorio di San Carlo (19).


Il piccolo oratorio fu fatto costruire nel XVII secolo dalla famiglia Leoni, feudatari del borgo, come ringraziamento al santo per aver tenuto la peste lontana dal paese. La chiesa è sempre stata amministrata dalla popolazione civile e fu anche sede della scuola elementare. L’edificio, a pianta centrale, conserva in parte la struttura originaria in pietra mentre la sezione frontale e il campanile sono intonacati. La facciata a capanna è semplice, con un ingresso con frontone spezzato. All’interno conserva un prezioso altare ligneo intagliato e una tela del 1646 del pittore cremonese Miradori, detto il Genovesino. Nell’abside si trova un elegante esempio di trompe-œil. Di proprietà della comunità sino al 1905, l’oratorio è oggi sede di mostre e concerti.

Subito dopo prendiamo il selciato a sx addentrandoci nell’ex P.za S. Carlo (20) dove è situata la scultura “Speranza” (R). Gli edifici attorno alla piazzetta erano un tempo sede di una fabbrica di maiolica.

Tornati in Via S. Carlo entriamo a dx nell’androne di Vicolo S. Carlo : qui possiamo trovare scorci suggestivi oltre alla scultura “Egoismo” (S).


Usciti dal vicolo proseguendo in Via S. Carlo si perviene all’incrocio con Via S. Rocco dove è ubicata Casa Gattoni (21) : esempio di edificio con corte, portici e logge, adorno di pitture murali religiose espressione di devozione popolare.


Continuiamo in Via S. Rocco per 65 mt, dove finisce l’asfalto prendiamo il senso unico alla nostra sx (anch’esso asfaltato) e dopo 60 mt raggiungiamo il vecchio lavatoio : qui è posizionata la scultura “Crocifissione” (C).


All’incrocio andiamo a sx in Via Marconi per 130 mt, arrivati di nuovo in Via S. Rocco alla nostra dx possiamo scorgere la Cappella di San Rocco (26).


La Cappella è stata costruita nel 1534 contro la peste e in segno di devozione della comunità al santo. L'elegante struttura attuale è il frutto di successivi rimaneggiamenti. Recentemente restaurata, la facciata è incorniciata da due lesene scanalate. Bello l'ingresso con finestre ad arco e un’elaborata inferriata che creano una sorta di serliana. All’interno si conservano gli affreschi originari, tra cui angeli nella cupola e un San Rocco.

Al suo interno sono posizionate altre due sculture : “Comunicare-Gandhi” (V) e “Intervallo-Teresa di Calcutta” (W).


Visitata la Cappella ci dirigiamo verso sx in Via S. Rocco dove incontriamo in successione Casa Stella-Brioschi (24) : abitazione signorile del ‘700 decorata con pitture murali ed un tempo sede di attività produttive tra cui la manifattura di ceramiche e la coltura di embrioni di bachi da seta, Casa Arioli-Betlem : un tempo caratterizzata da notevoli porticati lombardi demoliti per far spazio agli edifici dell’Istituto Casa Betlem  (25) e Casa Porrani-De Maria-Buffa (23).



Al termine di Via S. Rocco, sul lato sx di Casa Gattoni (21), entriamo sul selciato di Vicolo del Chioso fino a raggiungere la Porta del Chioso o del Rastello (22) porta di accesso al borgo collocata ad est e punto di partenza della strada di collegamento con la Valcuvia.


Andiamo ora a sx in Via S. Carlo per raggiungere di nuovo P.za IV Novembre (16) : prendiamo l’acciottolato verso dx e proseguiamo su Via Beata Vergine del Ronchetto (27) adorna di un pregevole affresco devozionale risalente ai secoli XV-XVI.


Lungo il percorso, all’interno di un cascinale, si trova l’installazione “Praesepium” (Q).

Poco oltre diparte il percorso della suggestiva Via Crucis (28) : devozionale Via della Croce costituita da 14 edicole con formelle in bronzo che nel 1959 hanno sostituito gli originari affreschi settecenteschi del Ronchelli.


La Via Crucis ci conduce all’Oratorio della Beata Vergine del Ronchetto (29).


La piccola Chiesa si trova in una posizione dominante del paese, immersa nella tranquillità dei boschi. Dallo spiazzo antistante si gode un ameno panorama sul paese e sul massiccio del Campo dei Fiori. Eretto nel XIX secolo, l'oratorio ha un impianto longitudinale a pianta unica con abside semicircolare. La facciata, a capanna, presenta un pronao con archi e volta a crociera e un imponente timpano triangolare. Gli interni sono ricchi, con affreschi nella volta, nel presbiterio e nell’abside.

Facciamo ora il tragitto a ritroso per tornare in P.za IV Novembre (16), andiamo a dx in P.za Libertà per poi proseguire in Via Matteotti, entriamo a dx in Via Ronchelli che ci riporta a Palazzo Ronchelli (30), prendiamo a sx su Via Mazzini fino a raggiungere Villa Pozzi-Gili (31).


L’edificio, di architettura eclettica, fu realizzato sul finire del XIX secolo sopra una piccola necropoli romana. Annoverò tra i proprietari alcune famiglie di banchieri milanesi ed ospitò l’unico Premio Nobel italiano per la Pace Teodoro Moneta.

Percorriamo Via Mazzini a ritroso, per poi prendere Via dell’Orso e tornare in Via Roma da dove scendiamo la scalinata per tornare al parcheggio.

N.B. i numeri tra parentesi indicano l’ubicazione degli immobili nella mappa sottostante


Da Castello Cabiaglio è possibile effettuare diverse escursioni nella natura, ne abbiamo parlato in questi post 👇

Da Orino a Castello Cabiaglio

Da Brinzio a Castello Cabiaglio

Nei boschi di Castello Cabiaglio

Nella galleria fotografica alla fine del post troverete tutte le foto dei luoghi visitati.

Aggiornato a luglio 2025

Galleria fotografica percorso


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